C'E QUALCOSA NEI TUOI OCCHI di Amabile Giusti (Amazon Crossing)

C'E QUALCOSA NEI TUOI OCCHI
Autrice: Amabile Giusti
Genere: Romance contemporaneo
Ambientazione: Amherst, Massachusetts (USA)
Pubblic.italiana: Amazon publishing, 20 settembre 2016, pag 334
Parte di una serie: Sì ( seguito di Tentare di non amarti)
Livello sensualità: MEDIO
Disponibile in ebook: £ 4,99
Edizione cartacea:£ 9,99 copertina flessibile
 
TRAMA: Francisca Lopez è un angelo nero impossibile da conquistare: nel suo passato c’è dolore, violenza subìta e inflitta, c’è la delinquenza e c’è il carcere. E c’è un solo uomo, Marcus. Con lui ha condiviso la parte più oscura di sé. Ma ora Marcus se n’è andato, ha scelto di seguire Penny, la dolce ragazza dalle ciocche pastello per la quale ha deciso di cambiare vita, e Francisca deve costruirsi una nuova identità. Per farlo, sceglie Amherst, la città di Emily Dickinson, perché la poesia è stata la sua segreta ancora di salvezza. Se poi all’università il corso di poesia contemporanea è tenuto da Byron Lord, un professore giovane, seducente e con un nome decisamente profetico, affascinato dai suoi “occhi di petrolio”, la vita di Francisca può davvero sperare in una svolta.Tra i due nasce uno strano e delicato rapporto: una tenera alchimia d’amore che rischia a ogni momento di essere spazzata via dai segreti di entrambi e dalle tante fragilità di Francisca. Una storia destinata a incrociarsi con la nuova vita dell’indimenticato Marcus e della rivale Penny, in un finale dolcemente inaspettato.Il sequel di Tentare di non amarti ci racconta una nuova vicenda di amore e riscatto: un viaggio profondo e toccante nell’animo inquieto dei suoi protagonisti così diversi... così uguali.


Ritroviamo in questo libro Francisca, l'antagonista di Penny e la donna che Marcus aveva aspettato e poi lasciato in "Tentare di non amarti" e chi più chi meno l'abbiamo detestata per la sua aggressività, il suo carattere tutt'altro che piacevole, il suo modo di fare manipolatorio. É una donna distrutta dall'abbandono del suo uomo, che cerca faticosamente di di risalire la china. La ritroviamo, quindi, a Amherst in Massachusetts e non percaso. Lei, la donna più arrabbiata e cinica del mondo,in apparenza, è un'amante appassionata di poesia e si iscrive ad un corso di poesia contemporanea nell'università  della città che diede i natali a Emily
FRANCISCA
Dickinson. Questa scelta le cambierà la vita e il detonatore di tale accadimento sarà proprio il professore che dovrebbe insegnarle la materia: Byron Lord.
La Francisca che abbiamo imparato a conoscere se pur marginalmente nel primo libro è molto cambiata, tenta di dissimulare la sua bellezza appariscente e feroce, si impegna seppur con fatica e contro la sua natura ad essere più equilibrata, meno arrabbiata verso il mondo ma non per questo è diventata meno caustica ed irriverente. Se ne accorge il professor Lord, ultimo discendente di una famiglia ricca ed altolocata, quando si trova ad interagire con lei attraverso incontri e scontri dapprima accidentali, poi voluti e cercati, perchè questa donna con il furore e il dolore negli occhi l'ha colpito come nessuna aveva mai fatto prima. Francisca e Byron sono agli antipodi, in apparenza: dove lei è rude e sboccata, lui è gentile e paziente. Il loro tira e molla è un conflitto continuo tra il cuore e la ragione di entrambi. Lei, con ancora un passato ingombrante da metabolizzare, non ha mai creduto nell'amore e nella redenzione per chi nasce maledetto. Lui, per esperienze già fatte con una persona problematica, la desidera alla follia, ama di lei questo suo essere fragile e dura allo stesso tempo ma non sa se riuscirà ad affrontare ancora il percorso  che comporta un amore travagliato.
BYRON
Per me l'elemento  significativo del romanzo e la capacità della Giusti di farci sentire nel continum della narrazione l'alternarsi e lo scontrasi della forza e della delicatezza che queste due persone incarnano. La forza di sopravvivere al dolore, di arrendersi alla passione più pura perchè inevitabile,  di accettare che forse non ci sarà un lieto fine, sperato ma non creduto possibile. La delicatezza che si avverte nel perdersi nella bellezza dei versi  e nel   parlarsi di Francisca e Byron per mezzo di frasi poetiche, che si manifesta nell'istinto di protezione che lui non può evitare di avere,  nel  ricomporsi di un'anima frantumata qual è quella di Francisca attraverso l'effetto sanante dell'amore.
Due personaggi secondo me memorabili nella loro caratterizzazione, sono lo yin e lo yang, dove ciascuno ha in sè un pò delle caratteristiche dell'altro. Non me ne vogliano le ammiratrici di  Marcus, protagonista del primo libro, ma io ho adorato Byron. Finalmente,  un pricipe erudito, un uomo complesso che racchiude in sè qualcosa di ancestralmente selvaggio ma mitigato dall'amore per la bellezza e la poesia. Per chi ama ritrovare nei libri successivi i protagonisti dei precedenti, qui avrà di che gioire: Marcus e Penny ritornano con forza mediante capitoli a loro dedicati e interagiscono nella storia apportando contributi importanti. Avremo così un doppio lieto fine che commuoverà sicuramente perchè l'ho trovato di un romanticismo squisito. 
C'è qualcosa nei tuoi occhi mi è piaciuto molto, cosa che dico raramente di questi tempi per i romance circolanti, vi invito a leggerlo  per scoprire se ne avrete la stessa opinione.









LEGGI L'ESTRATTO...
All’improvviso sento un sibilo che conosco: quello delle ruote di una bicicletta sul sentiero di pietre. È un fruscio ipnotico, morbido, sa di caramelle mou, Baileys al cioccolato fondente e baci di Marcus con la lingua. Mi volto e rimango sorpresa. Ecco qui uno senza pulloverino, cravattina e portatile con la mela. Deve trattarsi di uno studente ritardatario come me. Nel doppio senso che è in ritardo stamattina e che si è iscritto all’università molti anni dopo il diploma. Oppure è un idiota fuori corso. Ha fretta, molla la bicicletta per terra, la scavalca e si pettina i capelli con le dita. Sono umidi e scompigliati, folti e lunghi fino alle spalle. Ha l’aria di uno che fino all’alba è stato a bere e fottere, poi ha dormito due ore e si è svegliato all’ultimo minuto con una faccia da zombie e il cuore in gola. Non che abbia una faccia da zombie, anzi, è molto attraente, ma di sicuro non si è cambiato e la sua non è una faccia perfettamente rasata da voglio-apparire-tanto-perbene-il-primo-giorno-di-università. Ha una barba di un paio di centimetri. Indossa una maglietta nera con la scritta ROCK OR BUST e jeans consumati e chiazzati di macchie scure. Intorno al polso ha un bracciale di cuoio e argento. A un lobo un orecchino con un minuscolo teschio. Sa di marijuana lontano un miglio. Non ha meno di trent’anni. Come lo hanno ammesso questo qui? Be’, se hanno ammesso me, possono ammettere chiunque. Può esserci qualcosa di peggio di una venticinquenne senza un soldo che a dodici anni ha dato fuoco a una casa con dentro il proprio patrigno e a diciannove è finita in galera per concorso in omicidio? Mi scopro a fissarlo come odio essere fissata io dagli altri. Non riesco a distogliere gli occhi. Tira fuori un elastico giallo da una tasca, si lega i capelli castani in una strana coda, un intreccio caotico poco sopra la nuca. Si accorge delle macchie sui pantaloni ed esclama un soffocato «vaffanculo». Poi si accorge anche di me, che continuo a fissarlo senza capire perché. Per un attimo mi osserva a sua volta con una specie di insensato stupore. Che accidenti vuole? Cos’ho che non va? Mi porto istintivamente una mano a una ciocca e mi ricordo della nuova me stessa, quella coi capelli più corti e il desiderio di mimetizzarsi.
 «Cazzo guardi?» gli  domando, mandando avanti la mia parte agguerrita. Per tutta risposta lui mi sorride, e per poco il mio cuore non fa una capriola. È un bel sorriso, su questo non ci piove. Un sorriso che mi fa pensare alle pietre levigate dal mare. Ma i bei sorrisi non mi ingannano. I bei sorrisi portano veleno e tempesta. Lo contraccambio con un’occhiata che vuol dire solo: “Muori”.
Lui pare sorpreso, aggrotta le sopracciglia, il sole gli bersaglia gli occhi. Accidenti se sono verdi. Un verde del genere mica l’ho mai visto. Forse a furia di farsi le canne diventano così. Anch’io ho fumato in passato, mica lo nego, ma questo mi batte. Deve essersi ingoiato un’intera piantagione di erba in una sola notte.
«Hai lezione di poesia contemporanea?» mi domanda. Il mio sguardo dice ancora: “Sono fatti miei. E smettila di sorridere, tanto lo so che dietro quei denti bianchi nascondi un buio profondo”.
 «Ho capito, sei muta» continua lui con tono scherzoso. «Comunque è tardi, ti consiglio di sbrigarti. Il prof è uno che rompe.»
 «Sbrigati prima tu» mi scopro a dirgli, anche se mi ero ripromessa di tacere. «Non mi sembri brillare per puntualità.»
 «Mica hai torto… Meglio che corro. Ci si vede dentro.»
«Ma anche no» replico.
*****
Il primo libro delle duologia

Penelope ha ventidue anni ed è una ragazza romantica e coraggiosa con una ciocca di capelli rosa e le unghie decorate con disegni bizzarri. Orfana, vive con la nonna malata nella misera periferia di una città americana, e ha rinunciato al college per starle vicina. Di notte prepara cocktail in un locale e di giorno lavora in biblioteca. Aspetta l’amore da sempre, quello con la A maiuscola. Un giorno Marcus, il nuovo vicino, entra nella vita di Penny come un ciclone. È tutt’altro che l’eroe sognato: ha venticinque anni, è rude, coperto di tatuaggi, ha gli occhi grigio ghiaccio e un piglio minaccioso. È in libertà vigilata e fa il buttafuori in un club. Tra i due nasce subito ostilità e sospetto ma, conoscendosi meglio, scopriranno di avere entrambi un passato doloroso e violento, ricordi da cancellare e segreti da nascondere.
Una storia d’amore e rinascita, dolce e sensuale, tragica e catartica. L’incontro di due anime profondamente diverse darà vita a un amore che guarirà il dolore e l’odio del passato. LEGGI QUI la ns recensione.
Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

*****
L'AUTRICE
Amabile Giusti è calabrese. Fa l’avvocato ma non si sente avvocato. La sua vita è scrivere romanzi e, anche quando lavora, pensa a come concludere o iniziare una storia. Per farla felice, regalatele un saggio su Jane Austen, un ninnolo di ceramica blu, un manga giapponese, o una pianta grassa piena di spine. Spera di invecchiare lentamente (sembra sia l’unico modo per vivere a lungo) ma mai invecchiare dentro. Ascolta molto e parla poco, ma quando scrive non si ferma più...
Dal 2009 ha pubblicato numerosi romanzi: Non c’è niente che fa male così, Cuore nero, la serie di Odyssea (Oltre il varco incantato, Oltre le catene dell’orgoglio, Oltre i confini del tempo), L’orgoglio dei Richmond, e con Mondadori Trent’anni e li dimostro e La donna perfetta.

VISITA LA SUA PAGINA FACEBOOK: 
https://www.facebook.com/amabile.giusti?fref=ts


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7 commenti:

  1. appena ho visto il titolo avevo già subdorato che avesse a che fare con tentare di non amarti.
    infatti è già nella mia lista da qualche giorno.
    io amo gli uomini forti come marcus, ma mi piacciono anche quelli teneri e dolci. adoro poi che i sequel si intreccino con i libri precedenti, è sempre bello sbirciare nella vita dei presonaggi dopo il loro momento magico. se già ero convinta che mi sarebbe piaciuto, dopo questa recensione, non vedo proprio l'ora di averlo tra le mani.

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    1. la Giusti scrive veramente bene e ormai la compro a scatola chiusa.
      questo romanzo è proprio servito per riabilitare Francisca, l'antagonista cattiva
      del primo, e devo dire che ha fatto un ottimo lavoro,
      mi sono affezionata proprio tanto a questa pantera con l'animo sensibile ed il suo bagaglio di abusi sulle spalle. Byron è proprio una contraddizione vivente ed è perfetto per lei,
      perchè la sua parte ribelle si scontra con quella di lei, mentre quella dolce è necessaria
      per riuscire a penetrare la dura corazza della ragazza dagli occhi di petrolio.
      ho adorato le parti con i punti di vista di Marcus e Penny,
      è stato bello vivere ancora un po' della loro storia, adoro gli uomini duri che poi diventano dei mollaccioni! Peccato che la cara nonnina non abbia avuto quel che si meriterebbe!

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  2. Sono in lettura e mi sta piacendo più del primo libro.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Il precedente mi era piaciuto tantissimo perciò leggerò a breve anche questo certa di trovare una storia bellissima.Bella recensione!

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  5. Ok finito... mamma mia che bello! Non me ne vogliano le amanti di Marcus (personaggio che non ho mai apprezzato) ma Byron è tutta un'altra cosa.
    Non amo incondizionatamente Amabile Giusti, le riconosco il saper scrivere bene, ma questo libro mi ha proprio stregato per la profondità che ha saputo dare ai suoi protagonisti, le lotte interiori, le ferite dell'anima... insomma lo consiglio a tutte.

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  6. L'ho finito da poco...cosa posso dire??
    Bellissimo' talmente bello che mi spiace averlo già finito!
    E anche x me è stato più bello di Tentare di non amarti!!!

    RispondiElimina

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