UNA SCELTA IMPOSSIBILE di Susan Elizabeth Phillips (Leggereditore) -> Recensione


LA RECENSIONE A PIU' VOCI DI OGGI RIGUARDA IL ROMANZO UNA SCELTA IMPOSSIBILE DI SUSAN ELIZABETH PHILLIPS, USCITO RECENTEMENTE IN EBOOK DA LEGGEREDITORE ( E IN CARTACEO DAL 24 MARZO). ANCORA UNA VOLTA LA SEP COLPISCE NEL SEGNO, E CI REGALA UNA STORIA D'AMORE DA LEGGERE E CONSERVARE. LA CLASSE DAVVERO NON E' ACQUA!

Autrice: Susan Elizabeth Phillips
Titolo originale: Call Me Irresistible
Traduttrice: Ginevra Massari
Genere: Contemporaneo
Ambientazione: Wynette, Texas (USA)
Pubblic. Originale:
William Morrow, 2011,  pp.385
Pubblic. Italiana: Leggereeditore, ebook: 18  febbraio 2016, cartaceo:24 marzo 2016, pp.352, € 14,90
Parte di una serie:Wynette series
Livello sensualità: MEDIO
Disponibile in ebook: sì, 
 € 4,99 €

TRAMA: Lucy Jorik è la figlia di un ex presidente degli Stati Uniti. Meg Koranda è la sua migliore amica. Una di loro sta per sposare l’irresistibile Ted Beaudine, ma l’altra è determinata a fare di tutto perché ciò non avvenga…



Già le prime righe di “Una scelta impossibile” denotano come la Phillips sia una grandissima autrice : poche come lei riescono ad intrigare e spiazzare il lettore con dei prologhi che sono dei capolavori del genere. L'interesse così catturato non scema fino all'ultima pagina di questo corposo e a volte bizzarro libro.
Come da sinossi sappiamo che Ted Beautidine, indiscusso asso di quel piccolo paese del Texas che è
Wynette, sta per sposare Lucy, figlia dell'ex presidente degli Stati Uniti, e che Meg Koranda, migliore amica della sposa, sta facendo di tutto per impedire questo matrimonio, convinta che l'amica non sia veramente innamorata ma che stia seguendo supinamente gli incoraggiamenti in tal senso della sua famiglia e del suo entourage. Ciò che ancora non sa chi legge però è che un avvenimento tutto sommato così tante volte ipotizzato nei romance, possa poi portare ad un intreccio che è quanto di più originale si possa immaginare. Meg rimane abbandonata ed isolata in questo posto sperduto del Texas, senza risorse e senza amici e si vedrà costretta a sopravvivere facendo leva sul suo ingegno e sul suo carattere. Non estraneo alle sue iniziali disavventure sarà lo sposo respinto, Ted, che cercherà fin dall'inizio di vendicarsi per poi cadere vittima del fascino eccentrico di Meg.
Non riassumerò qui una storia che per quantità di avvenimenti e personaggi coinvolti prenderebbe molto ma molto spazio, basti sapere che è una di quei romance che non può che rimanere impresso per lo stile inimitabile della Phillips che è originale e come già detto bizzarro, a volte surreale ma che le permette di creare storie e personaggi talmente fuori dagli schemi che diventano dei cult. È un romanzo completo e complesso, dove le vite, l'interiorità, i legami personali e famigliari dei protagonisti si intrecciano con tutta una serie di personaggi di contorno che sono l' altro punto di forza del romanzo.
La Phillips fa parte di quel raro gruppo di autrici che riescono a creare un microcosmo intessuto di eterogenei argomenti e sottotrame, dando vita a dei romance che soddisfano tutte le necessità della lettrice esigente. Ma sono sostanzialmente due i pilastri di questo romanzo: i protagonisti Ted e Meg, così diversi e così complicati, ognuno a modo suo con lacune e bisogni che nemmeno loro sanno di avere ma che scopriranno poter soddisfare l'uno nell'altra e l'amore che si manifesta nelle sue molteplici declinazioni, l'amore per i figli, per la famiglia , per un territorio, per se stessi ma sopratutto quello tra un uomo e una donna che insieme diventano completi.
Un romanzo che ho trovato indimenticabile e di cui spero poter leggere gli altri che compongono la serie che so essere strepitosa. Leggetelo e mi saprete dire.




****

Non dico nulla di misterioso se affermo che la SEP è una delle autrici di romance contemporanei che preferisco, certo ci sono libri che mi sono rimasti nel cuore e altri, che letti con piacere sempre e comunque, non considero delle pietre miliari del mio patrimonio rosa personale.
Ho avuto la fortuna di leggere il primo libro di questa serie Wynette Texas per caso, anni fa lo pubblicò in Italia la Sperling & Kupfer con il titolo di “Un fiore nella polvere”. Una storia strana, on the road, bizzarra che però mi ha dato modo di conoscere almeno due dei coprotagonisti di questo sesto volume,  i genitori di Ted: Dallie, campione di Golf e sciupa-femmine e Francesca, ricca e bellissima ragazza inglese, ritrovatasi sola e senza soldi nella sconfinata prateria texana.
Tornando a questo libro, capisco le difficoltà di alcune lettrici che si ritroveranno spiazzate dai numerosi personaggi, una storia quasi corale, perché le vicende dei nostri due attori principali Ted  e Meg, sono strettamente connesse alle vicissitudini e alla quotidianità di tutti gli abitanti di questa cittadina della provincia americana.
Ho odiato cordialmente il gineceo che ruota attorno alla povera Meg, ma la storia non poteva essere raccontata senza le cattiverie e le piccinerie che, la nostra eroina si è trovata ad affrontare e che ne hanno temprato il carattere, dandole un'occasione di crescita interiore incredibile.
Meg, per gli abitanti di Wynette, è un elemento destabilizzante, non riescono a catalogarla, non rientra nei loro stereotipi, uno spirito libero, una viaggiatrice, una cittadina del mondo intrappolata in una piccola e claustrofobica realtà.
Che dire di Ted il golden boy rifiutato sull'altare, messo in discussione, tirato giù da un piedistallo su cui suo malgrado, lo hanno installato i suoi concittadini.
Fino all'ultimo, quasi fuori tempo massimo non riesce a capire cosa sia l'amore, il suo è un approccio cerebrale, ma come ben tutti sanno e come dice il noto adagio “al cuore non si comanda” e Ted dovrà tornare sui suoi passi e fare ammenda per tentare di conquistare Meg.
Arrivo ora a una domanda importante: perché mi piacciono i libri di questa autrice?
Mi piacciono per le storie raccontate con un contorno di personaggi che intrecciano le loro vite con quelle dei due protagonisti principali, per le trame e le sotto-trame che si combinano perfette e armoniche dando alle storie una visione tridimensionale che sembra prendere vita dalla pagina scritta.  Mi piacciono le sue eroine mai perfette a volte decisamente derelitte, ma sempre decise a trarre il meglio dalle situazioni. Gli uomini perfetti ma non troppo. La sottile ironia che sempre   accompagna i suoi scritti.
Non vorrei innescare una polemica, ma non capirò mai certe decisioni editoriali, spero vivamente che Leggereditore faccia ammenda per questa pubblicazione avulsa e consideri l'opportunità, di tradurre l'intera serie come già fece per quella dei Chicago Stars.



LEGGI L'ESTRATTO...
Ci pensò su. La sua condizione di persona non gradita in città le avrebbe impedito di trovare un lavoro lì, ma sia San Antonio che Austin erano a meno di due ore di macchina, una distanza fattibile con mezzo serbatoio di benzina. Sicuramente in una di queste due città avrebbe trovato un lavoro. Anche se questo avrebbe voluto dire lasciare l’hotel senza pagare il conto, qualcosa che non aveva mai fatto in tutta la sua vita, ma era a corto di possibilità.Le sudavano le mani mentre usciva lentamente dal parcheggio. Il rumore del tubo di scappamento, causato da un problema alla marmitta, le fece sognare di possedere ancora la sua Nissan Ultima, un veicolo ibrido a cui aveva dovuto rinunciare quando suo padre aveva smesso di pagarlo. Le restavano solo i vestiti che indossava, e quello che aveva nella borsa. Dover lasciare lì la valigia la faceva infuriare, ma poiché doveva pagare al Wynette Country Inn tre notti, ben più di quattrocento dollari, non c’era molto che potesse fare. Avrebbe pagato il conto con tanto di interessi appena avesse trovato lavoro. Ma che tipo di lavoro? Non ne aveva idea. Qualcosa di temporaneo e, se era fortunata, ben remunerato. Fino a che non avesse capito cosa fare dopo.
Una donna che spingeva una carrozzina si fermò a fissare la Buick marrone che aveva appena emesso una nube di fumo scuro. Quel particolare, insieme alla marmitta assordante non faceva del suo rottame un’automobile ideale per passare inosservata e, poiché stava scappando, cercò di sprofondare in basso nel sedile. Superò il tribunale in cemento e la biblioteca pubblica in direzione della periferia della città. Finalmente vide il cartello che segnalava la fine della città.
 STAI LASCIANDO
WYNETTE, TEXAS
THEODORE BEAUDINE, SINDACO
 Non aveva più visto Ted da quando lo aveva incontrato nel parcheggio della chiesa, e non doveva rivederlo più. Avrebbe scommesso qualsiasi cosa sul fatto che tutte le donne della contea si erano già messe in fila per prendere il posto di Lucy.
Sentì una sirena alle sue spalle. Guardò lo specchietto retrovisore, e vide le luci lampeggianti rosse di una macchina della polizia. Strinse le mani sul volante e accostò, pregando che la stessero fermando per via della marmitta rumorosa e maledicendo sé stessa per non averla aggiustata prima di lasciare Los Angeles.
Mentre aspettava che i due agenti controllassero la targa, le venne un nodo allo stomaco per la paura. Alla fine, l’agente che era al volante uscì dall’auto e si avvicinò a lei. Aveva la tipica pancia del bevitore di birra, la pelle rossa, il naso grande, e i capelli crespi che fuoriuscivano dal cappello.
Meg abbassò il finestrino e fece un sorriso disinvolto. «Buongiorno agente.» Ti prego Dio fa’ che sia solo per la marmitta e non per aver lasciato il conto dell’albergo insoluto. Gli porse la patente e l’assicurazione della macchina prima ancora che glieli chiedesse. «C’è qualche problema?»
L’agente controllò la patente, e poi fissò il suo cappello di feltro. Era tentata di dirgli che un tempo era appartenuto a Ginger Rogers, ma non le sembrò il tipo che ama i vecchi film.
«Signora, ci hanno informato che lei ha lasciato l’albergo senza pagare il conto.»
Si sentì sprofondare. Tuttavia disse con disinvoltura «Io? Ma è ridicolo.» Con la punta dell’occhio guardò nello specchietto retrovisore per controllare se anche il collega fosse sceso dalla macchina per unirsi alla festa. Tuttavia, l’altro agente non indossava l’uniforme, ma un paio di jeans e una camicia nera a manica corta. Il suo collega era...
Guardò con più attenzione nello specchietto retrovisore. No!
Udì i suoi passi sulla ghiaia, un’ombra cadde sul fianco della macchina. Sollevò lo sguardo e si ritrovò a fissare gli occhi impassibili e color ambra di Ted Beaudine.
«Ciao, Meg.»
«Ted!» esclamò come se fosse la persona che più desiderava incontrare invece che il suo peggior incubo. «Sei entrato in polizia?»
«Stavo facendo un giro» rispose Ted appoggiando il gomito sul tettuccio dell’automobile. Meg ebbe l’impressione che non gli piacesse il suo cappello, né niente di lei. «All’improvviso mi ritrovo con l’agenda completamente vuota per le prossime due settimane.»
«Ah.»
«Mi è giunta voce che hai lasciato l’hotel senza saldare il conto.»
«Io? No. Ci dev’essere uno sbaglio. Stavo solo facendo un giro. È una giornata così bella. Andarmene senza pagare? No! E poi ho ancora la mia valigia in hotel, come potrei essermene andata?»
«Be’, suppongo salendo in macchina e guidando» disse Ted come se fosse lo sbirro. «Dove stai andando?»
«Da nessuna parte. Stavo facendo un giro. Mi piace farlo quando visito posti nuovi.»
«Meglio pagare il conto prima di andarsene in giro.»
«Hai assolutamente ragione, ero distratta. Risolvo subito la cosa» rispose Meg, consapevole che questo non era possibile.
Si udì il rumore di un camion che passava di lì diretto in città. Meg sentì un altro rivolo di sudore scivolarle tra i seni. Doveva chiedere aiuto a qualcuno, e non le ci volle molto a capire a chi. «Agente, posso parlarle in privato?»
Ted alzò le spalle e si allontanò verso la parte posteriore dell’auto. L’agente si toccò il petto. Meg si morse il labbro inferiore e disse a bassa voce: «Vede, il fatto è che... ho commesso uno stupido errore. Con tutto questo viaggiare, la posta non è arrivata in tempo e non ho ancora ricevuto la mia nuova carta di credito. Chiederò all’hotel di inviarmi il conto. Non credo che questo sarà un problema per loro.» Avvampò di vergogna e le venne un nodo alla gola tanto che riuscì a malapena ad articolare le parole. «Sono certa che lei sappia chi sono i miei genitori.»«Sì, signora, lo so» ribatté l’agente sollevando la testa. Aveva il collo corto e grosso. «Ted, a quanto pare abbiamo una vagabonda qui.»
Una vagabonda! Meg sconcertata scese dalla macchina e gridò: «Un momento, non sono una...»
«Rimanga dov’è, signora» le intimò l’agente appoggiando la mano sulla fondina della pistola. Ted, appoggiò il piede sul paraurti posteriore dell’auto e osservò la scena con interesse.
Meg si voltò verso di lui ed esclamò: «Chiedere all’hotel di inviarmi il conto non significa essere una vagabonda!»
«Ha sentito quello ho detto, signora?» urlò il poliziotto. «Torni in macchina.»
Prima che avesse il tempo di muoversi, Ted si avvicinò e disse: «Non sta collaborando, Sheldon. Credo che tu debba arrestarla.»
«Arrestarmi?»
Ted sembrava un po’ dispiaciuto per la situazione, il che le fece pensare che avesse una vena sadica. Rientrò in macchina senza aggiungere altro e Ted si allontanò. «Sheldon, cosa ne dici se accompagniamo la signorina Koranda all’hotel così potrà risolvere la questione che ha lasciato in sospeso?»
«Certo» concordò l’agente Surly indicando la strada. «Faccia inversione in quella piazzola, signora. Noi la seguiremo.»
Dieci minuti dopo era di nuovo al banco della reception del Wynette Country Inn, ma questa volta accompagnata da Ted Beaudine. L’agente Surly si era fermato sulla porta e parlava nel microfono che aveva sul bavero.





LA SERIE WYNETTE, TEXAS
11. Glitter Baby (1987) - 
Fleur Savagar e Jake Koranda inedito in Italia 
2. Fancy Pants (1989) - ed. italiana: UN FIORE NELLA POLVERE, Sperling, 1991 -Francesca Day Dallie Beaudine
3. Lady Be Good (1999) - Emma Wells-Finch e  Kenny Traveler -inedito in Italia 
4. First Lady (2000) - 
Cornelia "Nealy" Litchfield Case e Mat Jorik -  inedito in Italia
4.5 My Secret Service (2003) - novella - 
Toni DeLucca e  Jason Williams - inedita in Italia
5. What I Did For Love (2009) 
Georgie York e Bramwell Shepard - inedito in Italia 

6. Call Me Irresistible (2011)-ed. italiana: UNA SCELTA IMPOSSIBILELeggereditore, 2016 -  Ted Beaudine e Meg Koranda

7. The Great Escape (2012) - Lucy Jorik e Patrick Shade aka "Panda" - inedito in Italia 

****
L'AUTRICE
Susan Elizabeth Phillips è una delle maestre del romanzo femminile internazionale. I suoi romanzi si sono posizionati ai vertici delle classifiche USA, conquistando anche quelle di Paesi come la Germania e il Regno Unito. Il segreto del suo successo è sia la capacità di cogliere con estrema delicatezza e con un tocco di ironia le sfumature dell'animo femminile, sia quella di dare vita a scene di grande sensualità e intensità. 
 VISITATE IL SUO SITO:  http://www.susanephillips.com/index.htm


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10 commenti:

  1. Sposo appieno il giudizio positivo, anzi per me è INDIMENTICABILE.Milena

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  2. è già in lista da quando l'ho addocchiato nei consigliati. anche la Phillips la prendo a scatola chiusa.
    non tutti i suoi romanzi sono allo stesso livello, ma lo stile è qualcosa che ti cattura e ti fa arrivare in fondo ed essere triste che sia già finito.

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    1. la SEP è sempre la SEP. ogni suo romanzo è un intriso di ironia, romanticismo e della provincia americana, tanto perbenista, ma con persone che, quando le conquisti, ti proteggeranno sempre.
      storia molto moderna con le sue motivazioni ambientalistiche.
      Meg è fortissima, una ragazza che non ha mai combinato nulla nella vita perchè cresciuta negli agi,
      ma con una gran forza di volontà e di orgoglio che le fanno superare tutte le difficoltà.
      Lui è un personaggio molto strano e la SEP è stata bravissima a delinearlo nella sua complessità.
      Avrei preferito una dichiarazione un po' più lunga, con una maggiore presa di conscenza,
      ma per lui direi che è decisamente una resa incondizionata.
      Ho riso veramente molto sin dall'inzio,
      ad esempio quando Lucy esponeva a Meg
      tutte le cose di Ted che le apparivano strane.
      poi tutte le situazioni "angeliche" che capitavano a ted erano da impazzire.

      questo è diventato il romanzo preferito che ho letto dell'autrice, insieme a Texas Heaven.

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    2. Come possono essere diversi i gusti cara Isabella. A te, come ad altre qui nel blog, questo libro è stra piaciuto, mentre altrove ci sono reviewers che l'hanno giudicato da due stelle ( o due cuori)! ;-)

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  3. è un'autrice di cui sento parlar spesso ma ancora non ho avuto modo di darle spazio!
    AUGURI A TUTTE LE DONNE LETTRICI DI QUESTO BELLISSiMO BLOG <3

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  4. Tutti i suoi libri sono uno spasso. Letture che catturano l'attenzione dall'inizio alla fine e per fortuna con dei protagonisti adulti che di questi tempi sono una rarità!

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  5. Buona festa delle donne! ^_^
    Per quanto riguarda la serie Wynette, forse la Leggereditore dopo aver pubblicato i romanzi più recenti punterà a quelli più vecchi, almeno spero. Intanto aspetto la versione cartacea di "Una scelta impossibile".
    A proposito della SEP...ho appena scoperto che verso fine estate uscirà (in lingua originale) un nuovo libro della serie Chicago Stars intitolato "First Star I See Tonight". Me felice ^_^

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    Risposte
    1. PS: non leggo in lingua originale, ma sono sicura (al 99%) che Leggereditore ne acquisterà i diritti :)

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  6. Confermo il mio giudizio positivo, poichè questo romanzo mi ha divertito immensamente.Infatti, mentre altri romanzi recenti della Phillps, che pur è tra le mie preferite, mi hanno lascaiato abbastanza indifferente ( mi riferisco a "volare fino alle stelle" e " le promesse di una vita"), questo l'ho letto tutto d'un fiato. Certamente le licenze romanzate sono evidenti, spesso eccessive, ma sono servite quale contrappunto alle situazioni grottesche che sono il quid pluris del romanzo. Ne emerge una protagonista con gli attributi, che non si fa vincere dalle avversità, non si culla nell'autocompatimento e non ricorre a mamma e papà, come fanno di solito i " bamboccioni". E' una protagonista del self made man, simblo dell'America vincente, che risorge dalle sue ceneri. Meg è tutto ciò ed anche di più, tanto da perdonarle una certa " caduta" romantica, un pò stucchevole nel finale. Ted è il perdente, che trova riscatto solo per merito di Meg che lo scompone e ricompone, inducendolo ad abbandonare la " confort zone" della sua granitica sovrastruttura, umanizzandosi finalmente. Straordinarie le figure di contorno degne del miglior Truman Show. Milena

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