PER SESSO E PER AMORE di Miriam Formenti


Annalisa era un tipo tranquillo. Era carina, ma non appariscente. Timida, ma non troppo. Allegra, ma senza esagerare. Qualcuno, fra gli amici, avrebbe potuto dire che era banale e, probabilmente, lei stessa lo avrebbe confermato. Era l’amica dalle reazioni misurate. Era silenziosa e servizievole; era quella che confortava, trovando sempre una parola gentile per tutti.
Tuttavia, per un dannato caso voluto dal destino, aveva visto il suo compagno baciare e strusciarsi addosso a un’altra, e le sue parole erano state tutt’altro che misurate quando lo aveva spinto fuori dalla porta; così come non erano state misurate le lacrime che aveva versato. Senza parlare del suo comportamento durante la settimana che era seguita a quella separazione: stesa sul letto, a mangiare patatine e dolci, come se quel suo corpo, discreto e senza esagerazioni, non chiedesse altro.
Era infelice, umiliata e profondamente arrabbiata, tanto che avrebbe voluto aspettare quel maledetto, bugiardo traditore davanti al palazzo della banca in cui lavorava e travolgerlo con l’auto. Meglio se fosse stato con la sua nuova compagna. Ovviamente per farlo avrebbe dovuto alzarsi dal letto, vestirsi e truccarsi.
Troppo, in un momento come quello.
E poi, tutto quanto era accaduto a Natale. Con le strade in festa, i negozi pieni, i rumori, le luci sfavillanti e i cartelloni pubblicitari di quegli stupidissimi film natalizi.
Probabilmente avrebbe odiato il Natale per sempre.
Comunque, dopo aver passato un misero Capodanno a piangersi addosso, tutta sola, sempre a strafogarsi di dolci, da brava tranquilla ragazza aveva cercato di ridimensionare il tutto. Carlo ormai se n’era andato, doveva riprendersi.
Alla rabbia, quindi, era subentrata la rassegnazione, anche se erano rimaste l’infelicità, dal momento che aveva amato quel bastardo, e l’umiliazione. Tanta, perché, alla fine, non era poi stata solo una questione di corna, e il suo amor proprio ne era uscito sbranato dopo che Carlo le aveva detto quello che pensava di lei.
Era davvero così scarsa nei momenti di passione? Così poco disponibile ai giochi d’amore? Era davvero così misurata, al punto d’aver spinto il suo compagno, dopo due anni di convivenza, a cercare i brividi con un’altra?
Nei suoi momenti più desolati, Annalisa si diceva che avrebbero potuto parlarne, scoprirsi insieme. Quando si sentiva cinica, invece, pensava che lei non si era mai lamentata dei loro amplessi, spesso troppo veloci, e che poi, anche quando lui non raggiungeva l’orgasmo dopo i soliti tre secondi, non aveva mai sentito il desiderio di dire, come capita nei film: “Wow, sei stato fantastico!”
In seguito si era crogiolata nel suo dolore e nelle sue nuove incertezze, leccandosi le ferite per quasi un anno. Casa e lavoro, nient’altro. Nemmeno durante le vacanze estive aveva cercato delle novità, come un viaggio o una crociera. Sempre triste, le aveva passate con la famiglia, nella casa sul lago, e la sera andava a prendere il gelato con i suoi genitori come quando era bambina.
Naturalmente avrebbe voluto essere come una sua amica, che reduce come lei da un amore finito, aveva adottato il metodo ‘chiodo scaccia chiodo’. E con grande successo. Claudia aveva tanti amici e anche tante avventure. Sosteneva, infatti, che non necessariamente la felicità poteva nascere da una grande storia d’amore, ma anche da una breve, fantastica notte di puro sesso.
Purtroppo Annalisa non era pronta a vivere storie importanti, dal momento che credeva di essere ancora innamorata di quell’idiota di Carlo, ma riteneva di non essere neppure in grado di vivere uno spudorato, se pur eccitante incontro di una notte. Non voleva, in realtà, mettersi in gioco. Come avrebbe potuto, del resto, una mezza calzetta come lei, che si sarebbe rivelata al primo bacio con qualsiasi uomo avesse incontrato?
In ogni caso, con l’arrivo dell’autunno, Claudia era riuscita a convincerla a farsi bella e uscire in compagnia, presentandole un rosario di ragazzi simpatici, antipatici, belli, brutti, con un lavoro interessante o non, ma lei si era limitata a comportarsi gentilmente; aveva sorriso e aveva conversato senza esagerare. In pratica, era stata una ragazza invisibile in mezzo a loro.
Questo fino a quando, pochi giorni prima di Natale, quando le luci erano di nuovo tornate a luccicare e i cartelloni pubblicizzavano l’ennesimo demenziale filmetto, incontrò Enzo.

Quella sera erano andate a una festa che perfino lei, poco esperta del viver notturno, avevo trovato noiosissima. Il suo desiderio di andarsene molto presto era stato condiviso con entusiasmo da Claudia, e il suo corteggiatore di turno, che la seguiva con dedizione canina da almeno un mese, aveva proposto di terminare la serata in uno di quei locali frequentatissimi della vecchia Milano, dove avrebbero trovato alcuni amici.
Il posto era pieno da scoppiare e gli amici di Simone erano raggruppati intorno a un tavolo in fondo a una saletta fumosa. Dal momento che erano seduti su delle panche, si strinsero per far posto e Annalisa si trovò separata da Claudia, accanto un tipo sui trentacinque anni, con un viso molto maschio e un accenno di barba sulle guance scavate, che la guardò regalandole un mezzo sorriso molto affascinante.
Mentre incrociava il suo sguardo, pensieri stupidi, le scivolarono nella mente. Così, bruno, prestante e con quegli occhi da gatto randagio doveva essere l’uomo più bello del mondo. Se non era così, era comunque più attraente di chiunque avesse conosciuto e, in ogni caso, il meglio del campionario presente in quella sala.
Assolutamente non per lei e, quindi, da ignorare.
Salutò tutti quanti, sentendo nomi che dimenticò subito, tranne quello di Enzo e quando quella sua mano forte strinse la sua, un’onda calda e piacevolissima percorse il suo corpo, fino a raggiungere la sua parte più intima.
Assurdo e ridicolo.
Lei era la tranquilla ragazza che spingeva gli uomini fra le braccia delle altre. Era quella che non faceva troppi giochi di sesso, era quella che non aveva mai provato quelle pulsioni.
Si voltò, imbarazzata da quei pensieri, fingendo di cercare qualcosa nella borsa, ma Enzo era così vicino che nel farlo gli sfiorò il braccio, e di nuovo quel brivido caldo le passò addosso. Si trovò a desiderare di essere nuda fra le sue braccia; si trovò a sognare la sua bocca sul seno. Ovunque fino a…
Dio, ma era una porca!
Eccitazione e imbarazzo andavano di pari passo. Cercò di evitare di guardarlo in viso, incontrando il suo sguardo ogni volta che, invece, lo faceva. Aveva una voce bassa, gradevole e si chiese cosa avrebbe provato sentendola nell’orecchio pronunciare parole d’amore.
 Quasi si stupì di sentire il telefono vibrare nella borsa e lo afferrò, felice di essere stata distolta da quelle imbarazzanti sensazioni.
Era un messaggio di Claudia: “Attenta, è uno sciupafemmine.”
Ma dai! Sollevò lo sguardo e vide che l’amica se la rideva dall’altra parte del tavolo.
“Come lo sai?”
“Lo so. Mi accompagni al bagno?”
Annalisa posò il telefono sul tavolo e si alzò.
― Per una volta abbiamo trovato qualcuno che ti piace ― disse l’amica mentre si passava il rossetto sulle labbra.
― Parli di Enzo?
― No, del barista ― replicò Claudia con una punta d’ironia. ― Ti piace, non negarlo. E ti capisco. Sarà una questione di feromoni, ma lui le donne le ha tutte ai suoi piedi. Le prende, le usa e le getta via. Tu sei troppo candida per uno così. Potresti innamorarti e quando mai ti passerebbe, poi. Dopo un anno stai ancora sbavando per un idiota incapace di fare un sesso decente e che ti ha incolpata delle sue mancanze.
― Non avrò difficoltà a stargli lontano. Ci siamo appena parlati.
― Ma vi siete parlati parecchio in un altro modo. Credimi, lui sta esercitando tutto il suo fascino e tu non ne sei immune.
Annalisa si guardò allo specchio, cercando nell’immagine riflessa qualcosa che potesse attirare un tipo come quello. Fece una smorfia. Lei non lo credeva possibile. ― Come l’ho visto, ho desiderato fare sesso con lui ― ammise all’improvviso, a voce bassissima. E notando lo sguardo stupito e divertito dell’amica, consapevole di averle dato una succulenta informazione, si trovò a ridere. ― Guarda che sono abbastanza grande da provare delle pulsioni sessuali!
― Ma non abbastanza furba da saperle gestire. Per te, Enzo, con quel suo fascino animale, è il lupo cattivo.
Annalisa si strinse nelle spalle. ― Tanto non accadrà nulla.
Ma si sbagliava.
Quando tornarono, scoprì che suo posto accanto a Enzo non era più libero. Borsa e telefono erano stati posati vicino al bordo del tavolo. Si sentì delusa e anche patetica. Aveva appena ventinove anni, ma era proprio messa male. Era incapace di fare l’amore, non sapeva tenersi un uomo e quasi aveva avuto un orgasmo sfiorando un tipo che conosceva da un’ora.
Il telefono vibrò ancora. E non si trattava di Claudia, che le sedeva vicino.
Anche questa volta era un messaggio. Stupita, si rese conto che lo aveva inviato Enzo. Ma come aveva…
Sorrise. In fondo non aveva bisogno di rifletterci troppo. Aveva lasciato il telefono sul tavolo e lui aveva inserito il suo numero nei contatti, per poi poterla chiamare. Ci sapeva fare. Carlo, al suo posto, non ci avrebbe pensato.
“Ceni con me, domani sera?” scriveva.
Lo guardò. Le stava sorridendo e il cuore perse un battito. Avrebbe potuto anche essere il ‘lupo mannaro’, ma era davvero un gran bel lupo.
“Va bene”
“Chi ti accompagna a casa, stasera?”
Nell’ultima ora Annalisa era stata tutt’altro che ‘misurata’, proprio come un anno prima; solo che questa volta era una cosa positiva.
“Tu?”
Il Natale ricominciava a piacerle.
Se voleva sperimentare l’avventura, lui era il meglio che potesse trovare. Pazienza se lo avesse deluso. Dopotutto poteva accadere che si deludessero a vicenda.
Ma si sbagliava un’altra volta.
Fu Enzo ad accompagnarla a casa e sapevano entrambi cosa sarebbe accaduto dopo.
E per la prima volta Annalisa scoprì cos’era davvero l’amore carnale. Prima era stata come una ragazzina cieca. Fu prontissima ad accogliere i suoi baci e le sue carezze; disponibile a dare con entusiasmo e desiderosa di sentirlo caldo e potente dentro di sé. Raggiunse l’orgasmo prima ancora che Enzo la facesse sua, per poi riprovare di nuovo quel piacere insieme a lui.
E quando infine si trovò morbida e appagata fra le sue braccia, disse quello che non aveva mai sentito il bisogno di dire a Carlo: ― Wow!
Non aveva mai fatto l’amore in quel modo così sensuale e appassionato. Con calma, come se avessero avuto tutto il tempo del mondo. E da come Enzo continuava a stringerla e baciarla, credeva di averlo soddisfatto.
― Ѐ stato bello ― disse lui dolcemente, sfiorandole un orecchio. ― Mi piaci da morire, potrei innamorarmi di te.
Dio, quella voce bassa… quelle labbra che le sfioravano i lobi… Non sapeva perché, ma non pensò fosse una bugia e si sentì felice. ― Dimmelo fra un anno ― rispose ridendo piano. ― Con le strade in festa, i negozi pieni, i rumori, le luci sfavillanti e i cartelloni pubblicitari di quegli stupidissimi film natalizi.
― Te lo dirò e ti porterò al cinema. Non ci piacerà, ma ci baceremo per tutto il tempo. Tu farai lo stesso?
Che bel gioco.
― Lo farò.
― Ci conto ― bisbigliò lui prima di riprendere a baciarla, pronto ad amarla di nuovo.
Lei lasciò fare, partecipando poi con entusiasmo. Era un Natale felice e dopo un anno aveva smesso il lutto.
Certo, ora stavano solo scherzando, ma entrambi sentivano che, forse, una notte di sesso sarebbe potuta diventare una lunga, stupenda vita d’amore. 

 FINE
L'AUTRICE DICE DI SE'...
Vivo in un paesino alle porte di Milano con mio marito e due gatti coccoloni e viziati. Amo la musica di cantautori come De Gregori e il rimpianto De André. Guardo film e telefilm a ore impossibili, poiché soffro d’insonnia, e quando non sono impegnata a scrivere prendo fra le mani il mio reader e leggo. Mi piace fare shopping in compagnia delle mie figlie, ma devo avere già in mente qualcosa, poiché non mi diverte girare a vuoto, guardando solo le vetrine. 
Scrivo da quasi quarant’anni. Ho cominciato con i romanzi rosa per le collane ‘Rose Blu’ e ’ Bluemoon’, per poi scrivere due romance storici per la collana ‘Classic’ Mondadori. In seguito, per circa vent’anni, mi sono dedicata ai racconti e ai romanzi brevi, pubblicando numerosi lavori su riviste femminili di grande tiratura come Confidenze e Intimità. 
Nel 2010 ho ripreso a scrivere romance storici, spinta anche dalle amiche e colleghe che mi avevano contattato. Ho quindi pubblicato con Mondadori altri quattro romance e due racconti inseriti in altrettante antologie. In seguito, nel 2013, ho scoperto il self. Grande avventura che mi è piaciuta molto e che mi ha dato qualche soddisfazione. Ho, infatti, rieditato due romance storici e due racconti. A breve, inserirò un altro romanzo cui tengo molto, e che sarà alla sua terza edizione.

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QUESTO RACCONTO CONCLUDE LA NOSTRA RASSEGNA DI STORIE NATALIZIE.
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23 commenti:

  1. Bella favola dolce e romantica. Sono riuscita ad immedesimarmi nella protagonista. Complimenti all'autrice.

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  2. WOW! Che bel racconto, carico di tutto quello che serve per trattenere il lettore dalla prima all'ultima riga. Mi piace moltissimo lo stile di Miriam, discreto all'inizio, concreto e veloce nel centrare la trama, mai mancante di passione. Che possa essere l'incipit di un nuovo romanzo? Dopotutto, Annalisa se lo merita, e chissà cosa nasconde il bel 'sciupafemmine'...

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    1. Grazie Alessandra. No, resterà un racconto. In quanto agli 'sciupafemmine', leggevo che hanno un fascino particolare che attrae molto, ma loro tendono ad essere monogami. Diciamo che non hanno bisogno di cercare conferme. Amano soltanto una donna, finché dura. :)

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  3. BELLISSIMO!!!!!!!!Il migliore!!!!

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  4. Mi piace, mi piace ! Una bella favola . Marina P.S HO amato alla follia : Un Uomo da Amare

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  5. Chiedo scusa : Un uomo da odiare. Marina

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    1. Sì, Luigi, era proprio da odiare. :)
      Miriam

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  6. Grazie a tutti, sono felice che il racconto vi sia piaciuto. Miriam

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  7. Bello! Il magnetismo tra Annalisa ed Enzo è palpabile, la loro passionale avventura mi ha davvero intrigata. Le premesse per l'inizio di una bella storia d'amore non mancano :)

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  8. racconto carino, amo le storie di donne semplici che catturano il maschio alfa, ma il racconto l'ho trovato eccessivamente breve, ma questo è solo un mio problema
    non vuol dire nulla rispetto alla bravura dell'autrice

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    1. Tranquilla, Isabella, sono consapevole che il racconto è breve. :)

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  9. bello e molto dolce, mi piacerebbe tanto sapere se Annalisa e Enzo sono ancora assieme :D

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    1. Nella mia mente, Enzo e Annalisa sono insieme. Pensa che lei si è anche presa la soddisfazione di mandare al diavolo il suo ex, che era tornato strisciando. :)

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  10. Bello!!!!!! Finale aperto, ma ognuno può immaginare ciò che vuole. Sicuramente, per me, il prossimo Natale lo trascorreranno insieme.

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  11. Bene, carino e romantico. Mi piacerebbe molto che evolvesse da racconto a romanzo. Che me pensi Miriam?

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    1. Grazie Micaelac. Per sesso e per amore è nato come un racconto. Breve, perché doveva essere la storia di una notte, raccontando cosa c'è nel cuore di una ragazza triste, che non solo è stata tradita, ma che è anche stata ferita nel suo amor proprio. Far diventare questa storia un romanzo significherebbe aggiungere contrasti, riappacificazioni, qualche corteggiatore/corteggiatrice e quindi, gelosie. Questi due protagonisti, che in fondo ho tratteggiato appena, resteranno così per sempre, l'uno nelle braccia dell'altra, con un amore che prenderà forma giorno dopo giorno e un appuntamento al cinema durante un Natale futuro.

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  12. Annalisa è una ragazza come tante; un personaggio descritto molto bene, tanto da coinvolgermi fin da subito nella lettura di questo racconto. Complimenti all'autrice.

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  13. Spero tanto che il prossimo Natale stiano insieme! Annalisa si merita un amore vero e passionale!

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    1. Perché no, magari il prossimo Natale, con un'altra storia e altri protagonisti, mi ricorderò di Enzo e Annalisa. :)
      Miriam

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  14. Care amiche, ringrazio tutte quante per l'apprezzamento e la partecipazione.
    Miriam Formenti

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  15. carino il racconto intonato al clima gioioso delle feste,elisabetta

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  16. Racconto breve, essenziale ma a cui non manca proprio nulla! Bravissima l'autrice :)

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