MAI PIU' INNAMORATA di Cecile Bertod ( Newton Compton)


Autrice: Cecile Bertod
Genere: Contemporaneo/Chick-Lit
Ambientazione: USA/Canada
Pubblic. italiana: 
Newton Compton, marzo 2018, pp.352, €10
Parte di una serie: No
Livello sensualità: BASSO
Disponibile in ebook a € 6,99

TRAMA: Daphne è una famosissima autrice di romanzi erotici e per il suo ultimo libro ha appena firmato un contratto con un anticipo da capogiro. Però, dopo aver incassato l’assegno, la sua ispirazione si è come bloccata. Non risponde alle numerose email del suo editore e si barrica dentro casa, fino a quando non decide di ascoltare il consiglio del suo commercialista, che le propone di tornare nel paesino in cui è nata e trascorrere lì qualche giorno in totale relax. Sperando di trovare la giusta concentrazione, Daphne va quindi a Banff, ma le cose non migliorano affatto. Tutt’altro. A renderle la vita impossibile ci pensa Edward, un architetto che ha un conto in sospeso con lei, perché uno dei suoi libri gli ha causato non pochi problemi… Eppure, anche se è difficile da ammettere, Daphne si rende ben presto conto che riesce a scrivere solo quando vede Ed. E lei non intende in alcun modo rinunciare alla possibilità di terminare il suo romanzo…


Sinceramente spero che questo non sia l’ultimo romanzo di Cecile Bertod…ma se lo fosse è certo che ha chiuso in bellezza con “Mai più innamorata”.
Che dire di una giovane donna che si isola da tutto per scrivere un altro dei suoi romanzi erotici, per cui ha già avuto un anticipo da capogiro, e viene attaccata da un morbo gravissimo : il blocco dell’ispirazione?
Questo e altro è ciò che affligge la nostra Daphne che davanti alla pagina aperta del suo pc in realtà pensa alle sue pene d’amore tanto che ”Se becco Cupido, giuro che gli fracasso l’arco delle gengive!” perché a ventinove anni ha dimenticato quando ha fatto sesso l’ultima volta e non ha nemmeno più la voglia di innamorarsi. Però purtroppo deve scrivere qualcosa…o almeno iniziare.
Daphne vive a Los Angeles, da sola, in una villetta a schiera. Da sola si fa per dire, perché dall’altra parte della strada, ci vive la sua famiglia con una madre che le rompe le scatole in continuazione (e provare per credere ma è una cosa che ti fa saltare i nervi), un padre iperteso e una sorella, Melanie, che si sposa proprio  quella mattina. Cosa ancor più grave lei se ne è scordata così come ha dimenticato le fedi e il suo vestito, da prima damigella della sposa!
Quanto sopra rende l’idea della persona che ci tiene compagnia per trecentocinquantadue pagine!
Superato in qualche modo il matrimonio della sorella, mentre gli sposi sono in luna di miele, lei accetta, obtorto collo, di recarsi a Banff per sistemare la villa in cui abiteranno e di cui lei paga la ristrutturazione!
Da Los Angeles, ventiquattro gradi al mattino, sale su un aereo e giunge a Banff,  Ontario, Canada, otto gradi, scendendo dall’aereo in  jeans e maglietta. Qui, con fatica, riesce a farsi ricevere dall’architetto che dirige i lavori, tale Edward Ashford da tutti chiamato Ed.
Naturalmente la maledetta iella la perseguita: oltre al rincaro dei prezzi per la costruzione di una piscina di cui lei non era al corrente, Ed l’aveva vista al matrimonio e l’impressione non era stata poi così positiva.
…”-Ehi, aspetta. Sei quello del matrimonio!- esclamo, quando finalmente riesco a collegare. Era il ragazzo che mi aveva indicato Angeline. Quello senza cravatta e le scarpe da ginnastica sotto i jeans.
-Il che?-
Non credo , però, che mi abbia  ancora riconosciuta. Continua a fissarmi con la fronte aggrottata.
-Ma certo- insisto. –Eri accanto a Paul in giardino, poi sei sparito. Io sono Daphne, Daphne Hayes- mi presento.
-No aspetta, sei la sorella di Mel?- mi domanda, incredulo.
-Esatto!- confermo. Temo però di essere l’unica a trovare la casualità del nostro incontro esilarante.
-Non ti avevo riconosciuta vestita da persona normale- confessa, osservando i miei jeans.
E mi guarda con la stessa espressione  con cui per anni ho fissato il polpettone di mia madre: rammarico e disgusto.”
 E c’è di più: la sua ragazza, con cui stava da ben quindici anni, l’ha lasciato alle soglie dell’altare perché , avendo letto il libro di Daphne o meglio di Melody Soyer, nom de plume, ha realizzato che nella loro storia mancava qualcosa!
…”-Vorrei che mi ascoltassi con attenzione, perché non te lo ripeterò più-mi sussurra gelido. –Non voglio più vederti..
…-Vuoi sapere davvero cosa hai fatto?- mi domanda lui incredulo. -Mi hai rovinato la vita-esplode rosso in viso.
- E come accidenti avrei fatto?- sbotto anch’io ,allargando le braccia- neanche sapevo chi fossi. A stento parlo con mia cugina. Passo la vita scrivendo erotici chiusa in salotto-
-E si dà il caso che uno di questi maledettissimi erotici sia finito tra le mani della mia fidanzata- mi interrompe, ritenendo opportuno continuare al mio posto. –Una persona normale ,hai presente? No-scrolla il capo. –Dubito-
-.. E dopo averlo letto sai cosa ha fatto?- Ed mi ignora.
-Ovviamente no! -  Ammetto, con le mani sui fianchi.
-Mi ha lasciato!-
…-Ora non esagerare, io ho solo scritto una storia. Non è colpa mia se ti ha lasciato.-
-Ah no?.ma sei tu che le hai riempito la testa di scempiaggini. Sono giorni che provo a parlarle, è sparita. Non fa che parlare di magliette strappate e milionari ninfomani con la passione per il bondage-“
Tra un tira e molla, una litigata e qualche insulto, una minaccia di querela e rate da pagare, Ed scopre l’identità della nostra scrittrice e la ricatta: accordo su un prezzo stracciato ma lei dovrà aiutarlo a riconquistare la sua bella Candy (odiosa e svenevolmente furba).
Il resto lo lascio alla vostra lettura !
I due protagonisti sono irresistibili e insieme formano una coppia talmente strana da essere quasi normale.
Lei è completamente fuori di testa, si chiude in bagno per parlare con la cugina Angie  e si fa venire crisi di panico fino a dover respirare in un sacchetto, mentre lui si fa prendere ben bene in giro dalla   altrimenti detta Suor Maria Claretta da Compostela, senza smettere di sperare in un romantico rifidanzamento con matrimonio annesso.
"tutta in coordinato” Candy,
E’ un po’ l’inversione dei ruoli: l’uomo piange (anche per le rate della cucina da nove metri di acciaio che deve pagare dopo la fuga della dolce quasi metà), e la donna pare insensibile agli innamoramenti.  Il leit motiv è proprio questo e l’autrice l’ha sfruttato fino in fondo con la belle idea di iniziare i vari capitoli con frasi celebri e di inserire nel romanzo, IL ROMANZO che Daphne finalmente riesce a terminare. L’altra idea notevole è stata di averle affiancato, ogni tanto, il  nerd seienne Ben, innamorato perso della sua compagna più grande, come un angelo custode che la sostiene e la capisce:
…”-I suoi vestiti sono sempre disordinati, i suoi capelli sono sempre arruffati, ma quando sono giù so che posso venire da lei e che per magia passa tutto. Lei è magica, signorina Hayes. “
Anche il romanzo è magico perché al termine della lettura lascia una sensazione di benessere e un sorriso a trentadue denti!










COME INIZIA IL ROMANZO...
Tanto tempo fa, in un quartiere lontano, lontano…
Lamore non esiste.
Non è un modo di dire, non è la rielaborazione razionale del lutto, non sono una volpe e l’uva l’ho scartata da un pezzo come prodotto ogm non necessario. Non è una storiella che si raccontano i single per superare San Valentino senza tuffarsi negli antidepressivi.
No. L’amore non esiste davvero. Io ne ho le prove. Perché, siamo seri, può mai scaturire un sentimento più profondo della tolleranza verso qualcuno con cui al massimo condividi la definizione di specie? Esistono creature meno compatibili di quanto possano esserlo un uomo e una donna? E non si tratta solo di prospettive di vita, di disparità culturali. La nostra assoluta incapacità di coesistere nello stesso ecosistema risulta evidente dalla conformazione genetica. Abbiamo cover, imballaggi e finalità diametralmente opposte. È già un miracolo incastrare le giunzioni anatomiche senza ricorrere all’immaginazione. Come non si sia ancora sfiorata l’estinzione è tra le perplessità che continueranno a tormentarmi finché avrò vita. Perché è facile inneggiare alla monogamia applicata dopo aver letto trecento pagine di Margaret Mitchell. Non è altrettanto immediato invece, se al posto di Rhett Butler ti trovi a letto con il cugino scemo di Ace Ventura: trentacinque anni, assuefazione da videogame e credo religioso nell’evaporazione come unica forma possibile di pulizia dei sanitari. E non vale a nulla neanche il dialogo, perché parliamo lingue differenti. Anzi, no, peggio. La lingua è la stessa, sono le sinapsi a essere invertite.
Non sono ancora riuscita a identificare il momento esatto di riconversione arbitraria dei dati, ma vi assicuro che c’è. Esiste una sorta di bug nel centro di recezione e decodificazione dei messaggi nel cervello umano, alla base della maggior parte delle incomprensioni di genere. L’unica spiegazione che abbia trovato per quell’inspiegabile fenomeno per cui tu dici a e loro capiscono irrimediabilmente b, c, d o, frase jolly, “facciamo sesso”.
Insomma, l’amore non ha senso, non ha logica, non è neanche divertente. Sprechi energie, fiato e tutto per ritrovarti comunque sola, che ci sia o meno un orso che ti russa di fianco, con i tuoi problemi, le tue insoddisfazioni, le paure, le bollette da pagare e i panni, che per qualche assurda ragione non si stirano da soli.
E allora basta. A cosa? A tutto. Indistintamente. Se tocchi il fondo puoi sempre iniziare a scavare. Solo, non è detto che si debba scavare all’infinito. Magari non hai forza, voglia, interesse a risalire. Ciò non vuol dire che non puoi buttare giù un paio di pareti e arredare il piccolo anfratto terroso in cui sei precipitata per renderlo quantomeno confortevole. Coltivare la tua apatia, arredare il subconscio di cinismo e lasciare
semplicemente che siano altre le cose a cui pensare. C’è tanto, tanto di più oltre i sentimenti. C’è… Be’, c’è… Il… C’è… O santo cielo, ci sarà pur qualcosa! Non lo so, l’uncinetto? Il tennis? Il golf sembra funzionare così bene per gli over quaranta. Vuoi che non riesca a trovare un passatempo per tenere occupato il mio orologio biologico per i dieci o quindici anni di deprecabile giovinezza che mi restano?
 Clic. Clic.
 Ecco. Questo sarà il mio nuovo scopo nella vita. Evadere. Evadere da tutto ciò che può ricordarmi l’amore in ogni sua melensa forma di ritorsione. Da oggi inizia una nuova vita.
E, se becco Cupido, giuro che gli fracasso l’arco sulle gengive!
**** 


 ULTIME USCITE DI CECILE BERTOD

DOPO DI TE NESSUNO MAI (2017)
Duane è appena stato assunto alla Fusion, una importante società di Los Angeles, e ha intenzione di concentrarsi sulla carriera, di dimostrare che può farcela. Finché la sua vita non è stravolta da un imprevisto: Karen, uno dei pezzi grossi della Fusion. La intravede in uno dei corridoi e da quel momento non riesce più a togliersela dalla testa. Nessuno sa niente sul suo conto, se non che si è fatta strada da sola e che rimane in ufficio sempre ben oltre l’orario di lavoro. Escluso il giovedì. All’una stacca e non è più raggiungibile. Duane non resiste: deve scoprire cosa accade quel giorno. Quando un giovedì sera va a trovarla nel suo appartamento, Karen lo lascia entrare, pensando si tratti dell’uomo con cui di solito trascorre due ore ogni settimana. Da quel momento, lentamente, Duane s’insinua nella vita di Karen. Una vita che nasconde però molti segreti. E un passato di dolore che ha lasciato segni indelebili…
Si può rinunciare ad amare e a essere amati?
La sua vita nasconde un segreto
La trasgressione è la sua arma di difesa.
L’amore sarà la sua salvezza.
Hanno scritto dei suoi libri:
«Se cominciate questo romanzo affamate della sua grande ironia, le sue battute acute e irriverenti, i sospiri, le risate, l’irritazione... insomma tutta la gamma di emozioni assicurate dal marchio Bertod, allora avete trovato pane per i vostri denti.» 
«Cinque stelle sono troppo poche per un libro che è un vero gioiellino. Intelligente, ironico, divertente, per nulla banale, scritto benissimo e molto, molto spassoso.» Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

C'ERA UNA VOLTA A NEW YORK (2017)
L'amore può nascondersi ovunque, anche su una nave che salpa per New York
Parigi. Fin da bambina Sophie ha sognato di sposare un nobiluomo con una rendita sufficiente a garantirle il tipo di vita a cui è stata abituata: circoli esclusivi, vestiti d’alta moda, serate di gala. Ma, malgrado l’indiscutibile fascino, non è ancora riuscita a realizzare il suo proposito e, alla soglia dei ventotto anni, sa di non avere più molto tempo a disposizione. Alric, per quanto vecchio e terribilmente noioso, potrebbe rappresentare l’ultima possibilità per sistemarsi e così, una mattina, Sophie indossa il suo abito migliore e lo raggiunge, decisa ad accettare la sua proposta. C’è però una cosa che Sophie non ha previsto: il suo nome è Xavier. Un piccolo-borghese mai visto prima che irrompe nel salotto di rue d’Orsel deciso a infangare il suo buon nome. Xavier sostiene che Sophie non sia affatto la donna che vuol far credere, ma anzi, che un tempo sia stata la sua amante e ora gli nasconda suo figlio. Xavier non intende lasciarla andare prima di averlo ritrovato. Sotto lo sguardo sgomento di Alric, Sophie viene trascinata via e condotta su una nave che salpa per New York. E da quel momento inizia la sua sorprendente avventura… Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

*****
L'AUTRICE

Dietro Cecile Bertod, anche se il nome e l'ambientazione dei suoi romanzi potrebbero far pensare diversamente, si nasconde un'autrice italianissima che ha preso a prestito questo nome dal personaggio di un suo racconto che le piaceva molto. Ha trent’anni, è una restauratrice archeologica e vive a Napoli. Tra un restauro e l’altro, ama leggere. Ha iniziato a scrivere con un fantasy, poi ha proseguito con il rosa. Nutre una certa avversione per i nerd, le cene alla romana e la piastra per i capelli. La Newton Compton ha già pubblicato, con notevole successo, Non mi piaci ma ti amo. Tutto ma non il mio tailleur, nella sua versione autopubblicata, è stato per mesi in vetta alle classifiche degli store online.
VISITA LA SUA PAGINA FB
https://www.facebook.com/mycecilebertod/


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6 commenti:

  1. mi piace molto questa autrice, che mi fa sempre sorridere durante la lettura. gli scontri tra i suoi personaggi sono sempre memorabili. anche questo è già in lista.

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    1. un romanzo molto divertente come al solito, adoro lo stile di questa autrice anche se qui spesso è decisamente troppo forbito e ho fatto fatica a comprenderne il significato, xchè di fatto leggo sempre troppo velocemente, ma questo non è un difetto, ben venga chi ha cultura, c'è sempre da imparare. Questo romanzo però l'ho trovato eccessivamente riflessivo. Daphne è troppo ossessivo-compulsiva nei suoi pensieri, tanto che alcune parti le ho saltate xchè sinceramente volevo vedere come andava a finire la storia che invece mi ha intrigato dall'inzio alla fine!! peccato che non si è un po'approfondito la loro conoscenza giovanile e i pensieri di lui al matrimonio di Mel, quando continuava a guardarla.

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  2. La Bertod è brava, intensa. È stata una sorpresa molto piacevole. I suoi romanzi sono divertenti e veloci, ti lasciano sempre con un sorriso divertito sulle labbra. I suoi Roma si erotici sono molto intensi, a volte drammatici ma non banali. Speriamo che continui perché è brava.

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    1. Sì Adriana il romance italiano ha bisogno di autrici capaci, soprattutto di questi tempi, in cui la possibilità per chiunque di pubblicare fa pensare quei chiunque di essere tutti 'scrittori' invece prima di potersi etichettare come tali c'è un bel po' di lavoro da fare, come ben sappiamo.

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  3. La Bertod è riflessiva e divertente. Per ora ho solo letto "Ti amo, ma non posso" e "Tutto, ma non il mio tailleur". Ebbene, se però l'autrice fosse un po' meno logorroica e ripetitiva, le sue storie si farebbero apprezzare di più. Forse è solo questione di misura e struttura. Nel primo romanzo, inoltre, la protagonista è francamente insopportabile. Probabilmente sulle 200 pagine avrebbe retto, ma su quasi 400...aiuto! salvatemi da lei, da quell'idiota di Dave e dall'ideale Al (il migliore, in quanto a lui sono dedicate non tantissime parti!). Ho reagito meglio alla protagonista tailleur-munita: il personaggio è maturato, anche se come Sam è dotata, nel suo privato, di un'incapacità decisionale ineguagliabile. Va bene che non sono romanzi di formazione, ma le protgoniste fanno cadere le braccia. Insegnamento (se vogliamo trarne): non essere come loro preda di vaneggiamenti sentimentali davvero infantil-adolescenziali. Concludo: la cosa che apprezzo molto, nella Bertod, sono le battute e una sorta di fugace ironia: tutto però si perde nell'ammasso di parole, elucubrazioni, autoflagellazioni e vaneggiamenti delle sue donne! Però: "Bertod, insisti e lavoraci su!"

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    Risposte
    1. Cara Anonima , grazie per la tua interessante e ironica disamina del libro della Bertod! Mi piace 'il tuo stile'. Se hai voglia di farci conoscere il tuo punto di vista su altri romance che hai letto e che hai piacere di condividere con le nostre lettrici, scrivi a irosadifrancy@gmail.com

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