USHEEN di Naike Ror


Autrici:  Naike Ror
Genere: Contemporaneo
Ambientazione: Irlanda del Nord
Pubblicazione:  Naike Ror,2016
, pp.601, €13,52
Parte di una serie: 2° serie r.U.d.e
Livello sensualità: ALTO
Disponibile in ebook a € 2,99

TRAMA: «Ognuno di noi può essere tutto e niente,può essere vita o morte,
odio o amore, 
può essere finzione o realtà. 
Tu, Ryana, cosa credi di essere stata per Usheen Doherty?»
Il controllo sulle proprie emozioni è una necessità, per Ryana Murphy.
La sua esistenza è scandita da regole ben precise, almeno finché Samuel McQueen, reporter con una passione per gli alcolici, irrompe nella sua vita portando con sé dubbi e agghiaccianti sospetti sul passato della famiglia Murphy.
Vivere a Derry, in Irlanda del Nord, non è facile; tra quelle strade, spesso è il credo religioso a fare la differenza. Usheen Doherty indossa una divisa, mentre percorre i quartieri intrisi del sangue di una guerra solo apparentemente sedata e rincorre la giustizia con metodi non sempre convenzionali. Qualcuno pensa che combatta dalla parte sbagliata, altri credono che la sua missione sia legittima. Solo Usheen sa quale sia la verità. 
Sotto la sottile pioggia irlandese, Ryana e Usheen incroceranno i loro destini, lotteranno una contro l’altro per reclamare la vendetta che da anni bramano, fino a illudersi di averla vinta. Le varianti al loro piano saranno numerose, i tranelli insidiosi e la verità brutalmente distorta.


E’ difficile parlare di un libro come questo che è un romanzo/non romanzo, perché si corre il rischio di dimenticare qualcosa di importante. Ciononostante ci proverò.
“Usheen” innanzitutto è una storia cruda e crudele, corale e singola, che parla di amicizia e di affetti famigliari e sociali, che parla di sesso più che di amore, di isolamento ma non di solitudine,  di sacrifici ma non di rimpianti, di rabbia più che di gioia, di vendetta ma anche di giustizia, di perdite ma anche di nuovi incontri. E’ la storia di una città, in un Paese che , nella lotta religiosa, ha cercato la sua affermazione  come espressione di autonomia: Londonderry, Irlanda,  per i cattolici  solo Derry!
Il filo conduttore è semplice nella sua tragica motivazione: Ryana Murphy, bambina di  undici  anni, si è vista puntare un’arma  in viso mentre il padre veniva prelevato da una squadra di poliziotti cattolici. Lei non ha mai dimenticato ciò che le era successo e che la faceva svegliare nel cuore della notte con incubi angosciosi e ricorda perfettamente il viso di colui che l’ha minacciata con un fucile, così quando  due giornalisti  la contattano  a San Francisco, dove vive dopo aver lasciato l’Irlanda quindici anni prima,  e le mostrano delle fotografie, tutto le scorre davanti:
…” Uno dei poliziotti masticava un chewing-gum e aveva simulato il rumore di uno scoppio. La madre di Ryana tremò sempre più e iniziò a piangere sommessamente; il poliziotto, al contrario, rideva di lei.
-Davvero trovi la cosa divertente?-  gli urlò contro la bambina  attirando l’attenzione di tutti.
-Rayna sta zitta, ti prego- La riprese la madre ma il poliziotto fu più veloce e infilando il fucile attraverso il finestrino abbassato, glielo puntò in faccia…..
-Come si chiama? Qual è il suo nome?
-Usheen, si chiama Usheen Doherty “.
Con il  nome falso di Samedi  Thompson, quello che usa col suo Dom, parte per l’Irlanda e arrivata a Londonderry prende possesso dell’appartamento che le hanno acquistato come copertura proprio accanto a quello dell’uomo che l’ha minacciata.
L’odio tra i due è istintivo anche se non si sono ancora incontrati di persona, e quando ciò avviene l’antipatia è talmente evidente che chi è presente si chiede come mai. Il loro incontro-scontro avviene nella scuola di danza dove Rayna  è stata quasi costretta a lavorare come insegnante.
Ryana è stata  ballerina ma  ha dovuto rinunciare alla carriera per gravi motivi di salute e a Derry, rivedendo la sua vecchia scuola di ballo, casualmente conosce  una delle proprietarie, Wynne,  che diventerà sua amica in poco tempo e che “Ti prego, ti prego, ti prego”, la convince a darle una mano.
…”Dallo specchio che riempiva la parete  vide una figura che conosceva, una figura che gli aveva riempito la testa nei giorni passati. La vide distesa sul pavimento di legno, muovere le braccia con movimenti perfetti e fluidi come se quel corpo fosse composto da seta liquida. Camminò senza accorgersene verso la sala e si fermò sulla soglia. La ballerina aveva gli occhi chiusi e la musica troppo alta aveva coperto i rumori. Nell’attimo in cui aprì gli occhi , la poesia svanì ; lo sguardo della ragazza si inchiodò a quello di Usheen. Wynne raggiunse velocemente lo stereo e iniziò a scusarsi.
-Scusami Sam, scusa, ho provato a fermarli. Scusami davvero tanto, scusa-
La ballerina non disse nulla e nemmeno mosse i suoi occhi da quelli di Usheen.
-Ce l’ ha con te.- Gli sussurrò all’orecchio Dd.
-Fuori dalla mia sala.- Ordinò la ragazza scandendo bene le parole. Il suo tono era più simile a quello di un sergente incazzato che a una delicata ballerina.
-Sì ce l’ ha proprio con te.-  Ribadì l’amico sussurrando tra i denti.
-Wynne di’ a queste persone di andarsene. Hanno interrotto la mia variazione e con quegli stivali stanno sporcando il pavimento della mia sala-
Wynne spinse Sean e il pivello fuori, obbligando Usheen a fare lo stesso.
-Vi avevo detto che si sarebbe arrabbiata. - Rimproverò i poliziotti chiudendo la porta della sala.
-Ti ha seccato con lo sguardo.-  Commentò Dd. - Avrebbe dovuto farlo con Sean  o col pivello. Che le hai fatto?-
-Non ne ho idea.- Replicò Usheen.
…Rayna non aveva mai avuto voglia di urlare di rabbia, ma appena quei bastardi uscirono dalla sua sala, mise lo stereo al massimo e urlò.  Urlò contro la vita che le metteva in continuazione il viso di Usheen Doherty davanti.”
Purtroppo in questa vicenda tutti hanno segreti da nascondere e quando finalmente per forza o per libera scelta, tali segreti vengono fuori, la situazione precipita.
Usheen ha una situazione famigliare difficile  e si prende cura, con i fratelli, di Kain un altro fratello non autosufficiente ma tanto simpatico e dolce, che si affeziona subito, ricambiato, a Rayna. Vorrebbe fare una vita diversa e magari anche avere una donna con cui invecchiare …ma potrà davvero cambiare qualcosa per lui?
Ryana è stanca di provare  rabbia e di essere sola. Vorrebbe la tranquillità e magari un po’ d’amore…ma sarà possibile in quella città dove tutto cambia in fretta e l’amore è un’utopia? E poi la realtà che ha conosciuto è quella vera o c’è qualcosa che non le è mai stato detto?
Wynne ha un padre che si rivelerà un personaggio pericolosissimo e che la porterà a dubitare del comportamento di Dd, di cui lei è sempre stata innamorata, con conseguenze disastrose.
Insomma tanti personaggi  si muovono intorno ai nostri due protagonisti. A far scoppiare e precipitare la situazione, già particolarmente drammatica, sarà un accordo e una crisi di coscienza: non dico altro, ma di tragedie , l’autrice, non ci priva certo!
Cosa non mi è piaciuto di questo lungo ma appassionante romanzo?
La violenza , la crudezza e le minacce nel rapporto tra i due: in particolare il sesso imposto e fatto come sfogo di superiorità maschile.
Cosa mi è piaciuto invece di questa storia? Senza dubbio la coralità ! E’ una città, una nazione, anni di storia irlandese che sono alla base della vicenda di Usheen e Ryana.  Leggendo mi pareva di rivedere le vie, le case, le persone e il viavai di camionette che  tanti servizi televisivi  avevano mostrato in anni bui e di lotte dell’IRA.
Mi è piaciuto l’affetto tra fratelli . Divertente la scena della confessione:
…”Perdonami padre perché ho peccato-…-Riguarda la donna con cui ho commesso atti impuri; era sposata-
-La moglie di chi stavolta?-  Chiese il confessore al limite della sopportazione.
-Newton, la moglie di Newton-
-Cazzo-  Imprecò involontariamente il prete e il peccatore  finse di essere sconvolto dallo sproloquio del sacerdote…
-Bainne-
-Non ho più quattro anni Aidan, sono Usheen,  chiamami  Usheen.
-Per me sarai sempre Bainne  e vattene da questa chiesa prima che esca dal confessionale e ti prenda a calci nel culo come quando eri un moccioso. Oltre a essere un prete sono anche tuo fratello maggiore, non dimenticarlo mai-
-Mi assolvi sì o no?-
-Ti assolvo, ti assolvo, basta che te ne vai –“
e quello tra amici a volte anche ironico e sorprendentemente rilassato.
Mi è piaciuto il lento evolversi del rapporto tra i due nemici/amici/amanti.
E’ un romanzo da leggere e rileggere, per poter afferrare tutta la complessità del contenuto e poi, dopo qualche giorno, è da ripensare perchè  solo così si riesce a percepire ogni sfumatura che senza un approfondimento può sfuggire! 










COME INIZIA IL ROMANZO...

PROLOGO
Samuel ruggente McQueen non ruggiva più da almeno quattro anni. Magari un paio di miagolii, giusto per pagarsi le bollette e le rate dell'auto ma, per il resto, i bei tempi erano andati, finiti, kaputt! La sua sfavillante professione di reporter d'assalto era finita nel
cesso. Imprecando si alzò dal letto, accese una Marlboro e sofferente s’incamminò verso la cucina. La caviglia destra aveva amaramente fatto la stessa fine della sua carriera e più il tempo passava, più difficile era alzarsi. Una volta raggiunto il frigo, tirò fuori dei perfetti cubetti di ghiaccio e riempì un bicchiere di whisky. In genere iniziava a bere dopo le due del pomeriggio, ma stavolta la bottiglia venne aperta notevolmente prima. Meno di un'ora e la cruda realtà gli sarebbe stata sbattuta in faccia; le vie di fuga erano terminate ed era stato costretto ad accettare l'ennesimo invito a recarsi presso l'ufficio del suo capo.
Capo? La vita di Samuel dipendeva da un ragazzino di trent'anni con una laurea in marketing. Marketing?Da quando il mondo dell’editoria era cambiato così tanto da far dirigere un giornale come il Viber da un esperto nel vendere pentolame e spazi pubblicitari? Samuel non si seppe rispondere e imprecò di nuovo.
Ingollato l'ultimo sorso, indossò uno sgualcito abito di lino beige e guidò fino all'ingresso della sede giornalistica. Arrivato davanti al grattacielo che ospitava il Viber Magazine, si accese una sigaretta ed entrò. Ignorò il rimprovero del portiere, i saluti dei suoi colleghi e salì fino all'ultimo piano. Raggiunti gli uffici della redazione, camminò filato ma claudicante fino alla stanza del direttore responsabile.
«Salve signor McQueen...» una squinzia iniziò a seguirlo. «La annuncio al signor Blackford e, mi dispiace, ma c'è una regola che vieta di fumare.» Samuel rese la presenza della segretaria assolutamente superflua ed entrò senza bussare nell'ufficio di Richard Blackford, il capo. Alla sua vista l’uomo si meravigliò.
«Samuel, che sorpresa!» Esclamò Blackford da dietro una scrivania di rovere scuro.
«Mi dispiace, ho tentato di annunciare il signor McQueen, ma non ho fatto in tempo.» Si giustificò la segretaria dietro di lui.
«Vai pure Amanda.» Disse il capo compatendola. Samuel senza aspettare un invito si accomodò scompostamente sulla poltrona davanti alla scrivania.«Posso avere uno scotch?» Chiese sbuffando. «Con ghiaccio, oggi a Houston si brucia.»
«Uno...uno scotch?» Balbettò Amanda.
«Se può farti sentire più tranquilla, allungalo con del tè freddo.» Aggiunse Samuel con tono ironico. Blackford ordinò per lui del caffè e la squinzia sgattaiolò via.
«Allora Samuel, pensavo che ti saresti scordato di nuovo del nostro appuntamento.» Esordì il capo.
«Perché volevi vedermi?» Domandò diretto Samuel.
«Per fare una chiacchierata, non ti presenti in ufficio da mesi ormai e...»
«Appartengo alla generazione di giornalisti che non considerano Twitter una fonte attendibile, non ho bisogno di venire qui né di passare ore davanti al computer.» Lo interruppe con fare superiore. Se c’era una cosa che Samuel adorava fare, oltre bere, era troncare a metà i discorsi di coloro che considerava dei conformisti tarati; il suo capo era ovviamente uno di quelli.
«Capisco, e credimi quando ti dico che ho cercato in tutti i modi di rispettare il tuo modo di lavorare. Lascia che ti esprima il mio onore nel guidare un giornale che vanta tra le sue firme la tua. Quando andavo all'università...»
«Hai studiato la mia inchiesta sul caso Monroe.» Samuel lo interruppe di nuovo. «Tutti, qui dentro, hanno studiato qualcosa che ho pubblicato, non hai bisogno di ripetermelo ogni volta.» «Certo.» Commentò Blackford abbassando lo sguardo. «È così e proprio perché è mio dovere tutelare il tuo prezioso lavoro, volevo chiederti se hai voglia di condividere con me quello su cui stai lavorando.» Samuel scoppiò a ridere di gusto. Davvero quel coglione gli stava chiedendo di parlare del suo lavoro? Nessun direttore di giornale si era mai spinto a tanto. «Trovi la cosa... divertente?» Chiese il capo indignato da quella reazione.
«Molto.» Rispose tirando fuori dal taschino l'ennesima sigaretta. «Sai perché mi fai ridere?» Blackford non rispose. «Perché condividere con un senza palle le inchieste a cui sto lavorando, è l’ultima cosa che farei in vita mia.»
«Gli inserzionisti…»
«Bla, bla, bla.» Disse Samuel interrompendolo per la terza volta. «Non me ne frega un cazzo degli inserzionisti! Io sono un giornalista, scavo tra il letame per cercare fiori. Chi poi venderà quei fiori, e quanto ci ricaverà, non è affar mio.»
«Come stavo dicendo…» Riprese Blackford con stoica pazienza. «Gli inserzionisti stanno facendo pressione sull'editore e...» Ad interrompere il capo stavolta non fu Samuel. La porta si aprì e dalla reazione del senza palle intuì che non fosse la squinzia col suo scotch.
«Richard, lasciaci soli.» Ordinò una voce maschile. Lui si alzò e, senza dire nulla, uscì obbedendo. L'uomo appena arrivato camminò fino a prendere posto sulla poltrona davanti a lui. Come Samuel immaginò, il bastardo era impeccabile: indossava un sartoriale abito tre pezzi blu scuro, uno di quei vestiti che avrebbero fatto sentire re persino un servo, la solita camicia sbottonata senza cravatta e lo sguardo di chi aveva fottuto il mondo intero. «Samuel ruggente McQueen, quale onore! Da quanto tempo non ci vediamo?»
«Diamond Flick III, l’onore è tutto mio e sono quasi dieci anni ormai.»
«Quasi dieci? Il tempo vola, sembra ieri che mi scopavo tua moglie.» Disse Diamond indossando il suo miglior ghigno sarcastico.
«Sì hai ragione, sembra ieri e quella era la mia ex moglie.» Lo corresse volutamente Samuel. Se l'uomo voleva stuzzicarlo aveva sbagliato argomento, i tradimenti della sua ex consorte non erano più fastidiosi da anni ormai. «Poverina, ha sempre avuto un debole per gli uomini col portafoglio più grande dell’uccello e le mani da scaricatore di porto» L’uomo scoppiò a ridere e Samuel fece lo stesso.
«Cristo McQueen, hai proprio ragione; fai odorare alle donne costosa colonia francese, riempile di attenzioni, sculacciale con forti mani da scaricatore di porto e avrai la strada spianata per il loro cuore.»
«Cuore? Da quando sei interessato ai cuori?» ...
LA SERIE R.U.D.E.

ROYLE (Serie R.u.d.e. Vol. 1)

È inquietante svegliarsi dopo quattro giorni di coma e rendersi conto di essere stata catapultata nove anni avanti nel tempo. Questo è ciò che accade a Daisy: nove anni di vita spariti nel nulla, gli amici più cari, i propri amatissimi genitori, la tranquilla vita di studente liceale.
E persino Royle, il suo grande amore. Tutto sparito.
Al loro posto, una vita in cui Daisy non si riconosce affatto, una donna che non si sarebbe mai aspettata di diventare, una personalità ammantata di segreti.
In un crescendo di tensione ed emozioni, Daisy cercherà di dipanare i misteri che l’hanno travolta e che coinvolgono anche lo splendido e affascinante Royle”. Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

USHEEN (Serie R.u.d.e. Vol. 2)

SPIN-OFF
366 - LA FAVOLA DI DONAL E ISABEL
Donal sospirò contrariato. «Senti Isabel.» Sbottò. «Potremmo nasconderci dietro a "Mille altri dieci argomenti da evitare al primo appuntamento", ma la verità dei fatti è che siamo impediti in queste cose. Non…» si fermò alla ricerca delle parole. «Io non sono uno da gesti eclatanti, colpi di scena romantici e, a peggiorare la situazione, ammetto di avere una pessima tempistica negli approcci. Potrei andarmene, certo, però rimarrei con il rimorso di non aver almeno provato a baciarti.» Isabel lo guardava, immobile, silenziosa. Quel discorso era pericolosamente ambiguo. «Se ti dico questo è perché ho come il presentimento che se facessi un passo verso di te, tu potresti urlare e non è la reazione che vorrei provocarti.» Isabel lo guardò ancora. «Ovviamente con questo non voglio dire che ogni volta che mi avvicinerò a te vorrò baciarti, ma stasera l’intenzione era quella e, magari, sapere cosa ne pensi renderebbe tutto questo meno… ridicolo.»«"Ridicolo"?» Ripeté lei.
«Abbastanza.» Isabel percepì l’imbarazzo di Donal e si sentì per la prima volta al suo stesso livello.
«Hai ragione Donal, siamo impediti.» Si sorrisero. «Non vorrei essere intimorita dalla tua presenza e ti giuro che le mie reazioni sono spontanee. Forse avrei dovuto indossare dei tacchi per sentirmi meno piccola accanto a te.» 
Donal tornò a guardarla proprio come prima che lei sgattaiolasse via. 
Isabel capì che quello era un momento che non voleva perdere, così, stringendo forte l’orlo del suo cappotto, attese che lui si avvicinasse.
«Sicura che non urlerai?» Le domandò. 
Lei annuì. 
Lui fece un primo passo, poi un secondo e Isabel chiuse gli occhi. «Respira, altrimenti invece che baciarti mi toccherà farti la respirazione bocca a bocca.» Isabel ridacchiò e finalmente Donal la baciò.

Questa è la favola di Donal e Isabel. LEGGI QUI la ns recensione
Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.


525 - LA GUERRA DI SEAN E AGNES
«Andiamo a cena una di queste sere?» propose Sean.
«No» replicò brutale Agnes.
«Al cinema?»
«No!»
«In una spa dove ci possono coprire di fango termale?»
«Se vuoi essere coperto di fango ci penso io e non c’è bisogno di andare in una spa.»
«Dimmi dove, a che ora e mi faccio trovare nudo.» Agnes camminò fino alla finestra e Sean allungò il passo chiudendole la strada. «Lasciati andare per qualche istante! Ho provato a cercarti in altre donne, ma che senso ha? Andiamo a cena una di queste sere, solo noi due, se vuoi mi ammanetti così sarai certa che non ti toccherò.»
«Apprezzo i tentativi, ma la risposta è sempre no.»
Agnes si allontanò da lui poggiando la schiena al bancone. Sean si avvicinò ancora di più.
«Non mi arrenderò» le disse.
«Cerco un uomo onesto, responsabile e tu non lo sei!»
«Ti ho parlato delle mie palle blu, più onesto di così! E sulla responsabilità non puoi accusarmi del contrario perché non vuoi mettermi alla prova.»
«Non posso rischiare di farlo» replicò seria cercando proprio in Sean un appiglio. Lui capì che quella era l’occasione giusta per farla capitolare del tutto.
«Andiamoci piano, Agnes, ti chiedo solo una cena. Decidi tu dove e come.».
Lei scosse la testa e lui ripercorse i passi del loro primo bacio. Le afferrò il viso e mise semplicemente le labbra su quelle di Agnes. Lei provò ad allontanarlo ma il tentativo risultò ridicolo. Se la loro guerra era sbocciata attraverso lo scontro di cervelli seguito solo dopo dal contatto fisico, Sean sperava di percorrere con quel gesto la strada inversa; voleva di nuovo la Agnes combattiva, la Agnes guerriera che deponeva le armi solo quando raggiungeva le sicure braccia di un uomo capace di proteggerla. ... LEGGI QUI la ns recensione.  Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.
*****
L'AUTRICE
Naike Ror ha iniziato a scrivere da ragazzina ma alla pubblicazione ha pensato solo nel 2014, approfittando dell'arrivo del self-publishing, inizialmente in modo un po' superficiale poi con sempre maggior impegno, guadagnandosi nel tempo la fiducia di un sempre crescente numero di lettori. Fin ora ha scritto due serie romance, di cui una contemporanea (No One Likes Us) e una romantic suspense con sfumature dark e ambientazioni young adult (R.u.d.e). Naike ha già programmato per il prossimo futuro un  nuovo spin-off della serie R.u.d.e e altri romanzi che non vede l'ora di iniziare.
VISITA LA SUA PAGINA FACEBOOK:
https://www.facebook.com/NaikeRorTheFirst


TI PIACEREBBE LEGGERE QUESTO LIBRO? L'HAI GIA' LETTO? COSA NE PENSI?  PARTECIPA ALLA DISCUSSIONE.
Grazie se condividerai il link di questa recensione sulle tue pagine social o la consiglierai ad un amico.

6 commenti:

  1. Letto anche io, mi è piaciuto molto.
    Un romanzo lungo e articolato con protagonisti ben delineati.
    La storia e le idee di questa autrice sono belle e avvincenti, l'unico appunto che mi sento di muoverle è la forma che a volte latita e alcuni errori grammaticali, specie nei romanzi della trilogia e della duologia con i vari seguiti appena pubblicati.
    Mi sono letta in poco tempo tutti i suoi romanzi segno che l'ho apprezzata, ma quello che consiglierei all'autrice è un editing professionale e non i consigli delle amiche.

    RispondiElimina
  2. Bellissimo! L'ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi sono curate in ogni aspetto e mi hanno conquistata. Concordo con Piera nel dire che è un romanzo da rileggere per apprezzare a pieno ogni sfumatura.

    RispondiElimina
  3. non avevo capito che 366 e 525 avessero due episodi precedenti anche se un certo sentore nel leggere di Usheen e la moglie mi avevano fatto sospettare qualcosa.
    l'ho scoperto poco dopo averli letti, per cui ho già preso sia Royle che Usheen, perchè 366 e 525 mi sono piaciuti molto, la scrittura è fluida e gli uomini, seppur duri, sono sempre molto dolci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Royle è bello ma non è collegato

      Elimina
    2. peccato, mi ero affezionata ai protagonisti,
      ma non importa, l'importante che ne valga la pena!

      Elimina
    3. peccato che a grandi linee sapessi già come sarebbe andata a finire, ma questo non mi ha impedito di appassionarmi dall'inzio alla fine.
      il romanzo è sicuramente molto forte, la questione nord-irlandese è piuttosto pesante e al giorno d'oggi
      non ci si può capacitare, prima, come una paese che si professa così liberale possa aver gestito in questo modo
      la questione e, secondo, come possano dei cristiani, che professano il perdono come base del proprio credo,
      uccidersi tra di loro e covare così tanto odio. è forndamentale tenere viva l'attenzione su situazioni
      che altrimenti passerebbero inosservate. La storia è decisamente complessa perchè si intersecano tanti episodi
      e moltissime persone, ma l'autrice è stata in grado di non inondare il lettore di informazioni,
      ma di gestire gardualmente l'evoluzione della vicenda. L'identità del Maestro ero riuscita ad intuirla,
      anche se non avevo capito le motivazioni del suo agire, ma quella della persona che ha denunciato il padre
      di Sam è stata decisamente una sorpresa. Sam è proprio adatta a Usheen, che viene indicato come dominatore
      involonatrio, ma a mio avviso lo è volontariamente ed è proprio questo che permette a Sam di aprirsi con lui.
      i due insieme sono decisamente incandescenti e scoppiettanti, che evolvono entrambi sullo sfondo di una realtà
      difficile che noi difficilmente riusciamo a capire a pieno.

      Elimina

I VOSTRI COMMENTI ARRICCHISCONO IL BLOG! GRAZIE. (Se li lasciate ricordatevi di firmarli, ci piace sapere chi siete!)
I commenti contenenti offese o un linguaggio scurrile verranno cancellati.


I RACCONTI RS SELEZIONATI DAL BLOG ORA IN EBOOK!

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.

I contenuti e le immagini sono stati utilizzati senza scopo di lucro ai soli fini divulgativi ed appartengono ai loro proprietari. Pertanto la loro pubblicazione totale o parziale non intende violare alcun copyright e non avviene a scopo di lucro. Qualora i rispettivi Autori si sentano lesi nei propri diritti, sono pregati di contattarmi e in seguito provvederò a rimuovere il materiale in questione.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

VENITECI A TROVARE SU FACEBOOK

VENITECI A TROVARE SU FACEBOOK
Clicca sull'immagine e vai alla nostra pagina FB

NOI CON VOI...GUARDA IL VIDEO!