TORBIDE PASSIONI di Nora Roberts (Leggereditore)


Autrice: Nora Roberts
Titolo orignale: Come Sundown
Traduttore: Matteo Diari
Genere: Contemporaneo
Ambientazione: Montana,USA
Pubblic. originale: St Martin's Press, 2017, pp.466
Pubblic. Italiana: Leggereditore, febbraio 2018,   pp.448,€18
Parte di una serie: No
Livello sensualità: MEDIO
Disponibile in ebook a €4,99

TRAMA: Bodine Longbow da sempre adora alzarsi alle prime luci del mattino. Direttrice di un meraviglioso resort di famiglia nel Montana, è assorbita da mille impegni lavorativi e non ha certo tempo per pensare all'amore... almeno fino a quando non incontra Callen Skinner. Appena tornato in città, Callen è una sua vecchia fiamma dei tempi della scuola e ora, uomo maturo e affascinante, potrebbe forse farle cambiare idea sulle relazioni sentimentali. Quando però il cadavere di una giovane donna viene ritrovato all'interno del resort e Callen finisce nella lista dei sospettati, tutto prende una piega inattesa. La tragedia che ha colpito la famiglia di Bodine la catapulta indietro nel tempo, fino alla misteriosa scomparsa di sua zia Alice avvenuta venticinque anni prima... E se tra questo evento e il cadavere rinvenuto nel resort ci fosse un collegamento? Le indagini procedono a ritmo serrato, e sebbene le accuse e gli indizi sembrino convergere proprio su Callen, Bodine decide di fidarsi ciecamente di lui e di stargli accanto. Ma per salvare il loro futuro insieme, prima che sia troppo tardi, i due amanti dovranno rincorrere con determinazione una verità che pare volergli sfuggire...


Ho finito di leggere “Torbide passioni”,  il nuovo romanzo di Nora Roberts,  e vorrei non averlo ancora fatto perché so che questa storia mi mancherà.
Potrei definirla una “piccola saga” per i suoi personaggi e gli avvenimenti che li riguardano, poiché toccano un lasso di tempo di circa venticinque anni e le protagoniste sono , come in altre saghe, proprio le donne.
Il titolo italiano non rispecchia che in piccola parte l’argomento e manca della poesia che invece ha quello originale, e  la sinossi è riduttiva e non riesce a rendere appieno l’idea del contenuto.
Cercherò di parlare di ciò che accade nel romanzo senza svelare troppo.
Siamo fuori Missoula, città del Montana occidentale, a Novembre e, data l’altezza della zona,  la neve non si fa aspettare anche se le giornate sono limpide e soleggiate. Bodine Longbow è la direttrice dell’impresa di famiglia avviata dalla bisnonna, dalla nonna e da sua madre Maureen , il “Bodine  Resort”, che ha tante attività al suo interno e che vede lavorarci anche il padre, e i due fratelli Chase e Rory più parecchie altre persone che si incontrano alternativamente nel romanzo .
L’ultimo arrivato  è Callen Skinner un vecchio amico che ritorna a casa dopo otto anni trascorsi a Hollywood come allenatore dei cavalli nella mecca del cinema.
…”Sapeva che Callen sarebbe tornato, aveva  partecipato alla riunione di famiglia in cui si era parlato di assumerlo come capo addestratore dei cavalli al ranch. Da quando aveva memoria, era sempre  stato il miglior  amico di Chase, per quel che riguardava lei, invece, era stato  prima la rovina della sua esistenza, poi il suo primo amore segreto, quindi nuovamente la rovina , infine ancora la cotta segreta…
…Quando entrò in cucina, Clementine-un metro e ottanta scarno di -finisci –il-piatto-  non- te-ne- uscire- con- le- solite -idiozie-si lasciò andare a una delle sue risate stridule.
-Ragazzo non sei cambiato di una virgola.
-Niente in questo mondo o nell’ altro potrebbe far cambiare l’amore profondo e perenne che provo per te.
Bodine  conosceva quella voce, il suo fascino dolce e sornione e spostò  gli occhi nel punto in cui Callen Skinnner  se ne stava appoggiato al bancone e beveva la birra, mentre Clementine caricava la lavastoviglie.
…Quando se ne fu andato  lei rimase seduta  un attimo per fare il punto della situazione.
Sovrappensiero passò la mano sul coltellino tascabile che teneva nella tasca anteriore…sempre.  Quello che Callen le aveva regalato per il suo dodicesimo compleanno.
Forse, solo forse, la cotta non le era passata completamente.”
Ma sia con Cal che con Bodine, la vita non è sempre stata generosa. Cal ha dovuto fare i conti con un padre giocatore che, perso tutto ciò che aveva, non ha saputo andare avanti e Bodine ricorda, nella memoria della madre e delle nonne, la scomparsa ormai da venticinque anni della zia Alice, sorella della madre, che il giorno del  matrimonio di quest’ultima aveva lasciato la famiglia per cercare la sua strada altrove e non aveva più dato sue notizie.
Naturalmente nel grande complesso del Resort, entrano altri protagonisti, oltre ad uno sceriffo, Tate,  il suo vice Clintock che ha rabbia pregressa nei confronti di Callen per episodi successi in gioventù a cui avevano partecipato anche i due fratelli Longbow, e un essere, non umano, ma che lo sembra più di tanti altri : il cavallo Sundown, che Cal ha portato con sé dalla California e che è una vera star e con le sue esibizioni porta allegria nel ranch.
Mentre la vita di tutti prosegue, avvengono due episodi luttuosi, un tentato omicidio e qualcosa che manderà a rotoli la tranquillità delle vite dei nostri personaggi e farà loro prendere decisioni per il futuro.
…”Tra dormire e mangiare-incluso un abbondante pranzo all’aperto- cui erano stati invitati tutti gli operai del ranch-non era riuscita a trascorrere neanche cinque minuti da sola con  Callen
E aveva alcune cose da dirgli.
Con simili pensieri in testa annunciò  che le serviva una bella cavalcata, lunga possibilmente. Gli lanciò un’occhiata e con l’indice lo chiamò a sé . Sellando i cavali parlarono poco…
Insieme  condussero i cavalli su terreni nei quali gli alberi sospiravano i al vento ,l’erba ondeggiava e sbocciavano i fiori selvatici.
-Quanto bene è andata  in California?
-Dovrai sposarmi per scoprirlo!
-Sto parlando di costruire una casa. Non ho detto che voglio sposarti.
-Farai meglio a dirlo.
Dovette solo guardare Sundown e lui assestò a Bodine un colpetto deciso con la testa, spingendola tra le braccia di Cal.
- Sei in inferiorità numerica. Costruiamo una casa Bodine. Facciamo una famiglia.
Sundown emise un nitrito di approvazione e con una spinta indusse  Leo a sbuffare.
Ridendo Bodine appoggiò  la testa sulla spalla di Callen.
-Sarà un accidente di tramonto!”
Il romanzo è parecchio lungo ma non ne ho sentito il peso perché la storia è appassionante e a tratti non sembra di leggere ma di vedere un film con i suoi paesaggi, la neve, gli alberi e i luoghi oscuri e soffocanti descritti dall’autrice.
Pur alternandosi tra passato e presente, tra un ambiente e l’altro, tra protagonisti buoni e cattivi, la narrazione scorre  senza interruzioni ma con un crescendo di intensità che mi ha  suscitato sia curiosità che   partecipazione e ho sperato che tutto si risolvesse per il meglio.
I vari personaggi hanno un buon spessore ma soprattutto le donne mi sono sembrate con una marcia in più anche se Callen è un ottimo protagonista. Ci sono scene che fanno male e altre che incantano. Il tutto è reso più luminoso dai tramonti del Montana e dalle montagne innevate, dai cavalli che sembrano capire le piccolezze umane, dalla complicità di una famiglia che non esita ad accettare che altri ne facciano parte sempre sostenendosi reciprocamente senza paura di mostrare i propri sentimenti. Finalmente un romanzo degno di questo nome !






COME INIZIA IL ROMANZO...
Prologo
Montana occidentale, 1991
Alice Bodine faceva i propri bisogni dietro a una rada siepe di pini Lodgepole. Per raggiungerla aveva dovuto affannarsi nella neve alta fino alle ginocchia, e il suo sedere nudo – con la libellula che si era fatta tatuare a Portland – tremava nel vento che mormorava come la risacca.
Avendo camminato su quella strada secondaria per cinque interi chilometri senza vedere neanche un’auto o un camion, si chiese perché mai si fosse presa il disturbo.
Alcune abitudini, pensò tirando su i jeans, erano proprio dure a morire.

Eppure ci aveva provato, il cielo le era testimone. Aveva provato a lasciarsi alle spalle consuetudini, regole, convenzioni e aspettative. Ciononostante eccola lì – a tre anni scarsi dall’autoproclamazione della propria emancipazione da tutto ciò che era ordinario – che se ne tornava a casa con il culo semicongelato. Si mise lo zaino in spalla e rimise i piedi nelle proprie impronte per raggiungere di nuovo la miserabile sottospecie di strada. Lo zaino conteneva tutti i suoi averi terreni, incluso un secondo paio di jeans, una maglietta degli AC/DC, una felpa dei Grateful Dead che, appena arrivata a Los Angeles, aveva sottratto a un tipo che neanche ricordava più, sapone e shampoo sgraffignati durante il periodo, fortunatamente breve, trascorso a pulire le camere di un Holiday Inn a Rigby, Idaho, preservativi, la scorta di trucchi, quindici dollari e trentotto centesimi, e quel che restava dei cinque dollari di erba più che decente che aveva fregato a un tizio con cui aveva fatto baldoria in un campeggio in Oregon orientale.

Aveva raccontato a sé stessa che ciò che l’aveva spinta a tornare a casa erano state la mancanza di fondi e l’idea di dover cambiare anche solo un’altra volta le lenzuola sporche di sperma di qualche idiota.

Senza dubbio, però, aveva capito quanto fosse facile diventare come le donne dallo sguardo spento che aveva visto battere sul lato in ombra di tante strade, in tante città che aveva attraversato.

C’era andata vicino, questo doveva ammetterlo. Poteva capitare di avere così tanta fame, freddo, paura, che l’idea di vendere il proprio corpo – era solo sesso, in fin dei conti – al prezzo di un pasto e di una stanza decenti arrivasse a sembrare accettabile.

La verità, però – e c’erano volte in cui doveva pur guardare in faccia la verità –, era che esistevano regole che non avrebbe mai infranto. La verità era che voleva tornare a casa. Voleva tornare da sua madre, dalla sorella, dai nonni. Rivoleva la sua stanza con i poster sparsi sulle belle pareti rosa e le finestre che si affacciavano sulle montagne. Voleva sentire il profumo di caffè e bacon in cucina al mattino, provare la sensazione data da un cavallo lanciato al galoppo sotto di sé.

Sua sorella era sposata – non era stato proprio il suo matrimonio, stupido e oltremodo tradizionale, ad averla fatta esplodere, la goccia che aveva fatto traboccare il vaso? Magari Reenie aveva già un bambino, non poteva non averlo, ma con ogni probabilità era ancora stramaledettamente perfetta, come sempre.

Le mancava anche quella, però: l’odiosa perfezione di Maureen.

Così continuò a camminare, un chilometro e mezzo ancora,on il giacchetto di pile logoro che aveva comprato a Goodwill, che a stento riusciva a contrastare il freddo, e gli stivali che avevano ormai più di dieci anni e sbattevano sullo strato sottile di neve.

Avrebbe fatto meglio a chiamare casa da Missoula, pensò. Avrebbe fatto meglio a inghiottire l’orgoglio e chiamare. A prenderla sarebbe venuto suo nonno – e lui non faceva mai paternali. Ma aveva sempre immaginato di tornare al ranch risalendo la strada a lunghi passi – talvolta, persino con fare spavaldo.

Aveva sempre pensato che tutti si sarebbero fermati, fermati e basta. Gli operai del ranch, i cavalli, persino il bestiame sui pascoli. E poi il vecchio segugio, Blue, avrebbe allungato il passo per andare a salutarla. E sua madre sarebbe uscita sul portico.

Il ritorno del figliol prodigo.

Il sospiro di Alice produsse uno sbuffo di aria calda che si perse vorticando nel vento freddissimo.

Aveva imparato la lezione, stavolta aveva messo giudizio, e trovare un passaggio al volo a Missoula le era sembrato un segno. Così era arrivata a meno di venti chilometri da casa.

Probabilmente non ce l’avrebbe fatta ad arrivare prima che fosse buio, la cosa la preoccupava. Nello zaino aveva una torcia, le pile però erano un terno al lotto. Aveva un accendino, ma l’idea di accamparsi senza tenda né coperte o cibo, avendo finito quel che restava della sua acqua più di tre chilometri prima, la spronava a proseguire e accelerare il passo. 
*****
USCITE RECENTI IN ITALIANO 
DI NORA ROBERTS
Naomi Bowes ha perso la sua innocenza il giorno in cui ha seguito il padre nel bosco, scoprendo la portata degli orribili crimini commessi dall’uomo. Da allora la felicità per lei è un lontano ricordo. Col passare degli anni, però, è riuscita ad andare avanti e a ricostruirsi una nuova vita a chilometri di distanza da tutto ciò che rappresenta il suo passato. Oggi è una fotografa di successo e vive, sotto il nome di Naomi Carson, in una vecchia casa disordinata, il luogo perfetto per un’esistenza anonima e silenziosa. Grazie all’aiuto dei gentili abitanti di Sunrise Cove, in particolare del determinato Xander Keaton, Naomi riuscirà a poco a poco ad abbattere ogni muro e liberarsi della solitudine che da sempre la accompagna. Uno spiraglio di luce e speranza farà capolino nella sua vita, insieme alla voglia di poter vivere come ha sempre desiderato. Ma le colpe di suo padre rischiano di diventare un’ossessione: in città, qualcuno conosce i suoi segreti e a Naomi non resta che scoprire l’identità del proprio persecutore prima che sia troppo tardi... LEGGI QUI LA NS RECENSIONE. Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.
Diventare un detective specializzato in incendi dolosi del Baltimore Police Department non è stato facile, ma Catarina ‘Reena’ Hale, di origini italiane, crede che ne sia valsa la pena. Non c’è niente che le piaccia di più della sfida di trovare le ragioni che spingono qualcuno ad appiccare il fuoco. L’unico inconveniente è che sembra che non esista l’uomo capace di sopportare i suoi orari e il suo lavoro così esposto ai pericoli... Fino a quando non conosce il suo vicino di casa, Bowen Goodnight, che la accetterà per quello che è e quello che fa. Ma proprio quando le cose sembrano mettersi per il meglio, Reena inizia a ricevere telefonate anonime da un uomo che minaccia di distruggere tutto ciò che lei ha di più caro, compresa la sua famiglia. Uno psicopatico la cui malvagità non conosce limiti...Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.A Whiskey Beach c’è un gioiello incastonato sul promontorio, un guardiano a protezione della costa. È una villa che affaccia sul mare: per i turisti un sogno irrealizzabile, per Eli Landon, avvocato di Boston, semplicemente la casa di famiglia. Ma ultimamente sta diventando qualcosa di più importante, un rifugio lontano dai problemi. Sua moglie è stata uccisa, e la polizia sta scandagliando la sua vita alla ricerca di una prova di colpevolezza. La villa sul mare è il luogo della consolazione e dei ricordi, la casa della sua amata nonna. E poi lì non è solo: con lui c’è Abra Walsh, una donna determinata e instancabile, dai molteplici interessi e dai mille talenti – incluso quello di riuscire ad aiutare Eli a riprendere in mano la sua vita e riscattare il suo nome. Quello che li lega è più forte di una sincera amicizia, è qualcosa che unisce indissolubilmente i loro destini, anche ora che sembrano minacciati da qualcuno intenzionato a distruggere Eli Landon una volta per tutte....Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.
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L'AUTRICE
NORA ROBERTS è considerata la 'regina del rosa' negli Stati Uniti, ed è una delle autrici più vendute in assoluto,regolarmente presente con i suoi romanzi ai vertici delle classifiche dei best sellers. In più di 20 anni di carriera ( dal 1981) , ha scritto oltre 135 libri, tradotti in 25 lingue, arrivando a vendere nel mondo più di 100 milioni di copie dei suoi romanzi.
Secondo il suo editore, ogni quattro minuti qualcuno in qualche parte degli Stati Uniti acquista un romanzo di Nora Roberts.
Versatile e prolifica, l'autrice ha contribuito a trasformare il genere romance ,con il suo uso dei narratori multipli, il suo humor e le sue protagoniste forti ed indipendenti. Durante i primi anni di carriera, la Roberts dedicò le sue energie esclusivamente alla produzione di romanzi rosa 'mass market' ( per la grande distribuzione). Negli ultimi anni, però, ha iniziato a scrivere storie più complesse (anche con lo pseudonimo J.DRobb), di narrativa non specificamente rosa, adattando e raffinando alcune delle tecniche e tematiche dei suoi primi romanzi . La Roberts è sposata, ha due figli e vive nel Maryland.
VISITA IL SUO SITO: 

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1 commento:

  1. La Roberts è brava specie se nel romanzo c'è del giallo.
    Lo prenderò

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