LA BOTTEGA DEI SOGNI di Gloria Martin

Autrice: Gloria Martin
Genere: Contemporaneo
Ambientazione: Italia
Pubblic. originale: Gloria Martin, agosto 2017, pagg. 250
Parte di una serie: No
Disponibile SOLO in ebook a € 2,99


TRAMA: La vita ha diviso Penny, Nora e Ross, che una volta erano amiche inseparabili. Si rivedono quando inaspettatamente ricevono in eredità una libreria in disuso: La bottega dei sogni. Nessuna di loro ha tuttavia intenzione di investire tempo, energie e risorse in un’attività che ha visto giorni migliori. Vendere la bottega e ripartire da un luogo che sentono estraneo è la soluzione più opportuna. Non hanno però fatto i conti con i ricordi in comune, il piacere di stare insieme e... i capricci del destino che, invece, sembra aver deciso tutt’altro. Sull’isola si susseguono nuovi e vecchi incontri, e anche situazioni inquietanti, soprattutto sentimentali. Il passato torna sui propri passi con conflitti irrisolti e colpi di scena imprevedibili, al punto che nulla potrà più essere uguale a prima. 


Penelope, Nora e Rossella sono tre amiche che si ritrovano dopo molti anni che non si vedevano. Frequentavano, con un altro ragazzo, Paolo, la signora Marvina, titolare di una libreria, La bottega dei sogni, sita ne l'Isola bella, di fronte a Stresa e che, ora che è mancata, ha lasciato alle ragazze il negozio. Ognuno di loro ha avuto e ha problemi seri da superare e questa inattesa eredità le sorprende e nello stesso tempo fa scattare la memoria di quando erano piccole e abitavano in Isola.
E' una storia molto dolce che mette in evidenza come la distanza non abbia influenzato sui sentimenti che provano le bimbe ormai diventate donne con molti grattacapi.
Si legge con scioltezza, tenerezza, allegria, nostalgia. Un libro che secondo me avrebbe bisogno di essere approfondito, raccontando in dettaglio come i nuovi amori si evolvono e come mettere fine al triste passato che ogni protagonista ha subito. In questo romanzo, infatti, si fa intuire chiaramente cosa succederà nel futuro dei personaggi, ma mi piacerebbe che alcuni "incastri" fossero meglio descritti.
Ne consiglio la lettura, perché è un libro che merita (nonostante le mie paturnie degli approfondimenti, è auto conclusivo).  All'autrice suggerisco di rileggerlo per eliminare alcuni refusi.





COME INIZIA IL ROMANZO...


1
Ross esitò sul marciapiede, dopo essere scesa dal vagone.D’istinto inspirò a fondo. Le persone intorno sciamavano verso l’uscita, incrociando chi era in partenza per Domodossola e la vicina Svizzera. La stazione di Stresa non era cambiata, constatò con una certa emozione. L’aria frizzante profumava di terra lavata di recente dalla pioggia e sulle cime delle montagne restava ancora un cappuccio di neve.
Trasalì al fischio del capotreno; mentre il Cisalpino ripartiva lentamente per la sua 
destinazione, si riscosse e puntò sul deposito bagagli per lasciare il trolley in custodia.Pochi minuti dopo sbucò sullo spiazzo esterno e scartò l’idea di chiamare uno dei taxi posteggiati davanti all’ingresso. Il centro città non era distante e l’attirava fare due passi. L’inverno era agli sgoccioli e con quel fantastico panorama sotto gli occhi ne valeva la pena. Annodata la sciarpa, tirò su la zip del piumino e si avviò. Un pallido sole era sospeso sulla superficie del lago, ma le sembrò privo di calore. Esattamente come il mio cuore, pensò, avvertendo il solito retrogusto di amarezza in gola.Anche se erano quasi le tredici, non aveva fretta di imbarcarsi per l’Isola. Prima aveva bisogno di uno spuntino e, più tardi, avrebbe verificato se la libreria era realmente un rudere fatiscente, come le aveva annunciato il notaio. Non valeva la pena di fare altro finché Nora e Penny non l’avessero raggiunta. Inoltre, per quanto la riguardava, voleva affrontare quell’inatteso ritorno al passato a piccoli, misurati sorsi. Ross ammise di non riuscire a immaginare l’amata Bottega dei sogni ridotta in pessimo stato. Il notaio Bassi, esecutore testamentario di Marvina, consegnandole le chiavi l’aveva informata in modo impersonale che la libreria era un disastro. “Un disastro?” aveva ripetuto incredula. “Come può essere?”“La defunta signora Donati fu costretta a chiudere non appena i problemi di salute si aggravarono, e da allora nessuno è più entrato in quei locali. Era sola e senza parenti e occuparsi della libreria era diventato impossibile per lei. A quell’età si va in pensione, d’altronde.” Disapprovante e arcigno, l’acido commento di Bassi l’aveva dissuasa dal chiedere ulteriori dettagli a qualcuno che non voleva perdere troppo tempo con quella faccenda.Ross venne assalita dal rimorso. Negli ultimi tre anni non aveva fatto una sola telefonata a Marvina, neppure per un fuggevole scambio di saluti. L’Italia la vedeva solo in tivù da che si era sposata, figurarsi l’Isola e chi ci abitava. Si rammaricò di aver trascurato un’amica che le aveva voluto bene. Non per cattiva volontà: per svariati motivi, la voglia di riabbracciare l’anziana Marvina era stata via via subordinata a priorità più pressanti, come capita sempre in casi simili. La lontananza, gli impegni quotidiani, le giornate che volano e, prima di quanto si vorrebbe, è subito sera. Certo, lei era stata indubbiamente latitante nei confronti di Marvina, ma non per mancanza di affetto: era il destino a determinare quel genere di prolungate assenze, trascinando le 
persone in percorsi del tutto imprevedibili. Forse quel Bassi, campione di antipatia alla mega valenza, esagerava, si disse, percorrendo la discesa che portava al lungolago. Dio solo sapeva con quale maniacale attenzione Marvina si fosse dedicata a quei locali pieni di libri, e le faceva male apprendere che il negozio era in un terribile stato di abbandono. Per Ross, Penny e Nora, che all’epoca si riunivano lì quasi ogni pomeriggio, la bottega era un luogo assolutamente speciale. Questa è la vita e non è il caso di farne un dramma, pensò ancora, lo sguardo che indugiava sull’Isola Bella che si stagliava come un cammeo contro il cielo terso. No, non era un dramma ma era molto dispiaciuta di non aver rivisto Marvina, soprattutto perché la donna non si era dimenticata di loro. E ora che cosa dovevano farne di quell’eredità? Ross non avrebbe voluto affidare la bottega a mani estranee, ma c’era un’alternativa? 


L'AUTRICE
Per Gloria Martin scrivere è stata una priorità fin dall’infanzia, assecondando questa inclinazione solo per il proprio diletto. Ora ha deciso di concretizzare questo suo grande sogno nel cassetto pubblicando storie che finora ha preferito dedicare solo a se stessa.
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