BOSSMAN di Vi Keeland (Sperling&Kupfer)

Autrice: Vi Keeland
Titolo originale: Bossman
Traduttrice: Rosa Principe
Genere: Contemporaneo
Ambientazione: New York (USA)
Pubblicazione originale: Vi Keeland, 2016, pp.319
Pubblicazione italiana: Sperling&Kupfer, pp 280, 20 giugno 2017, euro 17,90
Parte di una serie: No
Livello sensualità: ALTO
Disponibile in ebook a € 9,99

TRAMA: È durante il peggior appuntamento della sua vita che Reese incontra per la prima volta Chase Parker. Lei è nascosta nel corridoio del bagno di un ristorante e sta disperatamente chiamando la sua migliore amica perché la salvi da quella serata da incubo. Mentre lui, affascinante, brillante e sfacciato quel tanto che basta, sta ascoltando tutto. Dopo qualche battuta tagliente, i due tornano ai rispettivi tavoli. Reese è molto infastidita, eppure non può fare a meno di spiare di nascosto l'indisponente sconosciuto, seduto all'altro capo della sala. Quando improvvisamente lui si alza e si presenta al tavolo di Reese, è convinta che voglia smascherarla; invece, a sorpresa, lui si siede e, fingendosi un amico d'infanzia, si unisce a lei e al suo accompagnatore, che ancora non ha smesso di parlare della madre. D'un tratto la cena prende tutta un'altra piega. Ma, a fine serata, Reese è decisa comunque a ignorare l'interesse e l'attrazione verso l'intraprendente sconosciuto e a non rivederlo più. È convinta che sia un addio. In fondo, quante possibilità ci sono di imbattersi di nuovo in Chase Parker in una città di otto milioni di persone? Ma soprattutto... quante probabilità ci sono che lui finisca per essere il suo capo un mese dopo? La vita saprà sorprendere Reese con una tentazione irresistibile e una struggente prova d'amore.


Dopo aver letto questo libro pregherete anche voi - come ho fatto io - di avere un appuntamento penoso come quello di Reese e di essere salvate dal tedio, da un uomo come Chase. Chase Parker,  proprietario della Parker Industries, nonché inventore della ceretta indolore “la passera coccolata” (sono morta dopo averlo letto), giovane, bello, ironico, con una forte personalità, a tratti quasi
arrogante, contrapposta a una dolcezza spiazzante, il tutto corredato da uno sguardo sexy e un fisico da modello …. A distanza di un mese dall’incontro/scontro in quel ristorante, Reese, non riesce ancora a toglierselo dalla testa  (come darle torto), seppur consapevole che è quasi impossibile incontrarlo ancora in una città come New York. Il destino però, ha altri progetti per loro, infatti si incontreranno ancora e Reese troverà lavoro come responsabile marketing, proprio alle sue dipendenze. Guidati dalla voce di Reese assisteremo alla loro crescente attrazione e al suo dilemma interiore, Reese infatti, ha avuto una brutta esperienza nel mischiare vita privata e lavoro, per questo è più che mai decisa a non ripetere l’errore. Chase, però, con il suo fascino e la sua perseveranza saprà come fiaccare la sua volontà. Avranno così inizio una serie di botta e risposta spassosissimi. Grazie al suo stile frizzante e diretto, l'autrice è stata bravissima a gestire questa iniziale situazione di stallo alla vorrei ma non posso, bilanciando con maestria ironia e tensione sessuale fatta di sguardi infuocati e battutine piccanti. Ho apprezzato molto anche le incursioni nel passato di Chase, espediente che ci aiuterà a capire meglio il protagonista; dietro una facciata da sexy sbruffone, si nasconde in realtà un uomo con un passato doloroso. Anche Reese si porta dietro un trauma che dall’infanzia condiziona la sua vita. Insieme, riusciranno a trovare la forza per affrontare i loro fantasmi. “Io ero l’equilibrio per la sua instabilità, lui il coraggio per la mia paura.” La componente drammatica del libro, viene affrontata dall’autrice con il giusto mix di delicatezza e sensibilità, senza appesantire la storia ma dando profondità ai protagonisti. A tutte le indecise, buttatevi! Bossman non vi deluderà! Questa autrice è stata una rivelazione e spero di poter leggere presto un suo nuovo romanzo.

 




COME INIZIA IL ROMANZO...
Reese
CHE spreco di gambe lisce e depilate.
«Jules? Sono Reese. Dove diavolo sei? Ho bisogno di te. È l’appuntamento peggiore della mia vita. Sto letteralmente per addormentarmi. Ho perfino pensato di sbattere la testa sul tavolo per restare sveglia. Se non mi vuoi piena di sangue e lividi, ho bisogno che mi chiami per una finta emergenza. Richiamami. Ti prego.» Chiusi la telefonata e cacciai un sospiro frustrato, ferma fuori dal bagno delle signore nel corridoio buio in fondo al ristorante.
Una voce profonda alle spalle mi colse alla sprovvista. «A meno che lui non sia un idiota, oltre a essere noioso, se ne accorgerà.»
«Come, prego?» Mi girai e vidi un uomo appoggiato alla parete, intento a digitare un sms. Continuò senza alzare lo sguardo.
«È il trucco più vecchio del mondo… la telefonata d’emergenza. Il minimo che puoi fare è sforzarti un po’ di più. Ci vogliono due mesi per prenotare in questo posto e non costa poco, tesoro.»
«Forse dovrebbe essere lui a sforzarsi un po’ di più. La sua giacca ha uno strappo gigantesco sotto il braccio e non ha fatto che parlare di sua madre per tutta la sera.»
«Non ti ha sfiorato l’idea che i tuoi modi lo rendano nervoso?»
Per poco gli occhi non mi schizzarono fuori dalle orbite. «Lei mi viene a parlare di modi snob? Origlia la mia telefonata e mi dà opinioni non richieste, mentre 

continua a messaggiare.»
Le dita dell’idiota si bloccarono nel mezzo dell’sms. Poi vidi la sua testa alzarsi, seguire un rilassato percorso a partire dalle mie caviglie, sulle mie gambe nude, indugiare poi sull’orlo della gonna prima di proseguire fino ai fianchi, soffermarsi per un istante sul seno e posarsi infine sul mio viso.
«Già, proprio così. Quassù. Questi sono i miei occhi.»
Si spinse via dal muro e raddrizzò la schiena, intercettando il raggio dell’unica luce accesa nel corridoio. La luce gli illuminò il volto e lo vidi chiaramente per la prima volta.
Non me l’aspettavo. Con quella voce roca e profonda e quell’atteggiamento, credevo di trovarmi davanti qualcuno più vecchio, magari ingessato in un completo formale. Ma questo tipo era stupendo. Giovane e stupendo. Tutto vestito di nero, semplice e raffinato, ma con un tocco audace. Capelli castano dorato arruffati con quell’aria negligente e sexy, ma comunque perfetti. Lineamenti forti e mascolini: mandibola squadrata e volitiva coperta dalla barba di un giorno su una pelle baciata dal sole, naso dritto e prominente, grandi occhi color cioccolato, sonnacchiosi e sexy. Che adesso mi stavano osservando attentamente.
Senza abbassare lo sguardo, alzò le braccia. «Vuoi controllare se ci sono strappi prima di considerarmi degno di rivolgerti la parola?»
Era uno schianto ma anche uno stronzo totale. «Non è necessario. Mi è bastato il suo atteggiamento e no, non lo è.»
Abbassò le braccia divertito. «Come vuoi. Cerca di goderti il resto della serata, dolcezza.»
Sbuffai, lanciando un’ultima occhiata fugace al bellissimo idiota prima di tornarmene al mio appuntamento.
Quando raggiunsi il tavolo, Martin era seduto con le mani incrociate.
«Scusa», gli dissi. «C’era la fila.»
«Questo mi ricorda una storia buffa. Una volta, ero in un ristorante con mia madre, a un certo punto lei è andata alla toilette…»
La sua voce scomparve mentre fissavo il telefono, pregando che squillasse. Dannazione a te, Jules. Dove sei quando ho davvero bisogno di te? A metà del racconto, così almeno credo, notai l’idiota del bagno passare accanto al nostro tavolo. Dopo aver dato un’occhiata al mio farneticante accompagnatore e alla mia espressione distratta, mi fece un sorrisetto. Incuriosita, lo seguii con lo sguardo per vedere con chi fosse.
Figuriamoci.
Finta bionda, graziosa anche se in modo volgare, con un bel po’ di seno che le usciva dall’abito scollato. Appena lo vide tornare al tavolo, gli fece gli occhi dolci. Io alzai al cielo i miei. Eppure… non potei fare a meno di lanciare di tanto in tanto uno sguardo verso di loro.
Le nostre insalate arrivarono mentre Martin stava parlando della recente appendicectomia della madre e io mi annoiavo sempre più. Dovevo essermi soffermata un istante di troppo, perché il tizio del bagno mi sorprese a fissarlo. Mi fece l’occhiolino e inclinò il bicchiere nella mia direzione.
Idiota. ...


ALTRE USCITE IN ITALIANO DI VI KEELAND
Con Penelope Ward

Un australiano sexy e arrogante di nome Chance. Era davvero l’ultima persona in cui mi aspettavo di imbattermi nel mio viaggio attraverso il Paese. Quando la mia macchina si è rotta, abbiamo fatto un accordo: niente programmi, saremmo andati avanti per miglia e miglia passando notti sfrenate in motel sconosciuti senza limiti e senza una meta precisa. E così quello che doveva essere un normale viaggio si è trasformato nell’avventura della vita. Ed è stato tutto davvero incredibile finché le cose non sono diventate serie. Lo desideravo, ma Chance non si esponeva. Pensavo che mi volesse anche lui, invece qualcosa sembrava trattenerlo. Non avevo intenzione di perdere la testa per quel bastardo arrogante, soprattutto da quando avevo saputo che le nostre strade stavano per dividersi. D’altra parte si dice che tutte le cose belle prima o poi finiscono, o no? Forse è così, o forse ero io che non volevo vedere la fine della nostra storia...
Ti interessa questo libro? Lo puoi trovare QUI.

*****
L'AUTRICE
Vi Keeland è un'autrice americana di romance con all'attivo milioni di libri venduti, presenti per oltre sessanta volte nelle principali classifiche dei best seller e tradotta in dodici lingue. Vive a New York con il marito e i loro tre figli, portando avanti il suo personale '...e vissero felici e contenti' con il ragazzo che ha incontrato a sei anni.
VISITA IL SUO SITO:
VISITA LA SUA PAGINA FACEBOOK:
https://www.facebook.com/AuthorViKeeland/


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1 commento:

  1. la trama mi piace e la recensione mi ispira anche una scrittura ironica, pertanto immediamtametne in lista,
    insiema a "bastardo fino in fondo"!!!

    RispondiElimina

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